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Stella Pende si mette a nudo nel suo nuovo libro “Confessioni reporter”

intervista“Confessioni reporter (Tutto quello che non ho detto)” è il titolo dell’ultimo libro della giornalista, saggista e conduttrice televisiva Stella Pende, attraverso il quale la stessa, racconta a cuore aperto la passione, il coraggio , la pervicacia , la paura ed il complesso di tutte le  emozioni che l’hanno accompagnata in questi anni di lavoro oltre alle difficoltà che ha affrontato nel conciliare il duplice ruolo di giornalista e madre.

Il libro si presenta come una vera e propria confessione rispetto al mestiere e lascia spazio allo “sfogo professionale” dell’autrice, che spiega cosa vuol dire essere un reporter di guerra o sul campo quando si è donna  e quando ad aspettarti è un figlio di poco più di un anno. “Devi confrontarti con la paura – dice Stella Pende- con la paura non solo tua, ma soprattutto con quella di tuo figlio. Ed è stata la consapevolezza della sofferenza di mio figlio che in qualche modo mi ha marchiato la vita professionale”.

pendeNel libro l’autrice ripropone i venti reportage più importanti della sua carriera, tra cui emergono le interviste fatte a Muammar Gheddafi, Ryszard Kapuscinski , il terrorista Khaled Meshaal e al Premio Nobel per la Letteratura García Márquez.

“Confessioni reporter” è un libro autobiografico, nel quale si legge l’esperienza, la complessità, il sacrificio e tutta la straordinaria bellezza di un lavoro che per quanto  affannoso, sa essere smisuratamente generoso e capace di profondere grandi soddisfazioni.

“Questo libro – precisa l’autrice – è rivolto soprattutto ai ragazzi e le ragazze che vogliono fare questa professione: non è vero che è un lavoro finito,perché l’avvento di internet sta “mangiando” la carta stampata, il racconto e la scrittura. Al contrario, internet che è un divoratore di foto , di facce, e di  guerre è un incentivo per tornare ad amare, a cercare e a gustare la scrittura lunga, le belle immagini ed i racconti. Fatela questa professione, non vi spaventate,perché è  il lavoro più bello del mondo”.

A cura di Flavia Sorrentino.