Napoli Musa Live chiude in bellezza: il Plebiscito diventa il cuore della musica

Una piazza che si trasforma in un teatro a cielo aperto, un palco che raccoglie voci e talenti, un pubblico che solo Napoli sa offrire con la sua passione, il suo calore, i suoi sentimenti sinceri.
Con queste parole si potrebbe sintetizzare l’ultima serata di Napoli Musa Live, la kermesse che ha chiuso la stagione dei concerti in Piazza del Plebiscito, promossa dal Comitato Nazionale Neapolis 2500, istituito dai Ministeri degli Esteri e della Cultura per celebrare il venticinquesimo centenario della fondazione della città.
Un regalo in musica per tutti», lo hanno definito gli organizzatori. E Napoli ha risposto con entusiasmo. A testimoniare l’importanza dell’evento c’era il prefetto Michele Di Bari, insieme alle istituzioni e a migliaia di giovani che hanno scelto di vivere una notte che resterà impressa nella memoria collettiva.
La serata, presentata con energia da Gianni Simioli, ha visto alternarsi sul palco alcuni tra i nomi più amati dal pubblico partenopeo e non solo: Serena Autieri, Gigi D’Alessio, Francesco Da Vinci, Sal Da Vinci, Gigi Finizio, Gianni Fiorellino, Enzo Gragnaniello, Rocco Hunt, LDA, Mavi, Rosario Miraggio, Francesco Merola, Mauro Nardi, Franco Ricciardi, Andrea Sannino e Alessandro Siani.
Un parterre d’artisti che rappresenta la storia e il presente della musica napoletana, hanno sottolineato i promotori. Non sorprende, dunque, che la piattaforma online predisposta per l’assegnazione dei posti gratuiti abbia registrato il tutto esaurito in poche ore, con numeri da record.
Gli organizzatori parlano di circa 11mila presenze, una cifra che conferma ancora una volta la capacità di Napoli di trasformare un evento in un fenomeno collettivo. Piazza del Plebiscito si è presentata al meglio delle sue possibilità, con un’organizzazione impeccabile e un’accoglienza che ha colpito ospiti e giornalisti, ha spiegato Elisa, coordinatrice del team che ha curato i dettagli della logistica.
Gli applausi si sono alternati alle emozioni, creando un’atmosfera che ha reso magica l’ultima serata di settembre. «Una notte che resterà nei cuori – ha detto una spettatrice – perché ci ha fatto sentire parte di un’unica comunità, uniti dalla musica.
Il concerto ha rappresentato anche l’occasione per archiviare l’estate napoletana, segnata da grandi eventi ma anche da polemiche. La questione della blindatura del Plebiscito – hanno ricordato alcuni comitati cittadini – resta aperta, con il dibattito ancora acceso sul futuro utilizzo della piazza per i grandi concerti.
Eppure, almeno per una notte, le polemiche sono rimaste fuori. «Napoli ha dato il meglio di sé», hanno dichiarato soddisfatti i promotori. Questa città riesce a trasformare la musica in un linguaggio universale, capace di unire generazioni e mondi diversi.
Il sipario di Napoli Musa Live cala così su una stagione intensa, che ha riportato in piazza migliaia di persone e ha mostrato quanto forte sia il legame tra la città e la sua musica. «È la prova – concludono gli organizzatori – che il Plebiscito non è solo un luogo, ma un simbolo. E quando Napoli canta, il mondo si ferma ad ascoltare.

M.O