Lisbona

q1La bellissima posizione di Lisbona sulla riva Nord del fiume Tago ha abbagliato i visitatori per più di mille anni; perfino i romani avevano battezzato il luogo “Felicitas”. La luce arriva dall’oceano, da lontano e diventa poliedrica andando a sbattere sugli ingredienti di questa città; i riflessi del fiume, che taglia Lisbona ma la unisce al mare, le viuzze strette, nei vicoli di pochi metri, il respiro intenso di qualcuno che si ferma e guarda l’orizzonte da cui proviene quella stessa luce che gli illumina il viso. La capitale del Portogallo è una delle capitali più affascinanti d’Europa, luminosa, calda, signorile e popolare allo stesso tempo. Lisbona si staglia nel cielo azzurro, con i suoi colori cangianti, che passano dall’ocra ai colori pastello delle antiche case, delle chiese, delle torri e dei campanili. E’ una metropoli caratterizzata da un’intensa vita culturale, sede di diversi musei nazionali e gallerie d’arte. Vivace è la vita notturna, soprattutto lungo il fiume Tago e nel Bairro Alto, dove si trovano locali di tutti tipi, bar caratteristici o dal design ultramoderno, discoteche, sale da ballo, ristoranti lussuosi o semplici e genuine trattorie. Molti gli eventi che si tengono durante l’anno: opere, concerti di musica classica o moderna, festival, fiere e corride. A Lisbona viene davvero voglia di perdersi, anche solo per un giorno, immersi in un’atmosfera da romanzo del Novecento.
q2Lisbona poggia su sette colli che declinano in una insenatura naturale, dove è stato ricavato lo storico porto, approdo e punto di partenza sicuro per  navigatori ed esploratori alla ricerca di nuovi mondi e nuove ricchezze. La città si snoda lungo il fiume Tago (o Tejo) e conta oggi poco più di mezzo milione di abitanti. Rappresenta la meta ideale sia per viaggi brevi, organizzati anche all’ultimo minuto grazie ai trasporti aerei low cost, sia per soggiorni più lunghi, che permettono di conoscerla ed assaporarla in tutte le sue declinazioni: storica, culturale, folcloristica, gastronomica, artistica, popolare e anche moderna.
L’antica storia della città (tra l’altro il Portogallo, nato nel 1139, è una delle più vecchie nazioni europee) ha plasmato l’architettura di Lisbona e il carattere dei suoi abitanti, persone educate ed ospitali, che celano però quella malinconia pungente, ed allo stesso tempo indefinita, che loro chiamano saudade. Una lunga storia caratterizzata dalla Lisbona moresca, dalla Lisbona capitale di un impero coloniale vastissimo, centro di commercio mondiale, all’inizio della decadenza, e q3poi la distruzione avvenuta a causa del Grande Terremoto di Lisbona nel 1755, dalla difficile ricostruzione della città moderna, al Novecento, con la dittatura di Antonio Salazar e il conseguente isolamento del Portogallo rispetto al resto del mondo. Per poi arrivare ai giorni nostri, passando dalla pacifica Rivoluzione dei Garofani del 1974 (che ha segnato l’inizio della democrazia), proseguendo con l’ingresso del Paese nell’Unione Europea nel 1986 e arrivando al nuovo processo di sviluppo contemporaneo.
Ma ritorniamo a parlare della Lisbona da visitare, che vista dal fiume ci appare in tutta la sua antica e suggestiva bellezza; i suoi colli poi la rendono un susseguirsi ritmico di discese e salite, tra antiche e strette stradine dalle quali si intravede il mare.
Le colline che si alzano dalla Baixa, o città bassa. Strade ripide conducono a est, attraverso il quartiere detto la Alfama, fino al Castello de São Jorge, una cittadella moresca presa dal primo re q6del Portogallo, Alfonso I, nel 1147. Raggiungendo l’Alfama, situato sulla parte alta della città, ci si rende conto di cosa è ancora oggi  Lisbona: un misto di antiche culture che insieme hanno plasmato la sua società e la sua struttura urbana; fenici, romani, mori, iberici, tutti hanno contribuito alla formazione della cultura portoghese, facendo di Lisbona una delle capitali più interessanti d’Europa. La struttura dell’Alfama è ancora quella della kasbah: un intrico di strade ripide, scalinate, case con il bucato steso fuori ad asciugare, piccoli negozi di alimentari, taverne e cantine dove è ancora possibile mangiare e bere in allegria
Sempre nel quartiere, se amate le arti decorative non mancate di visitare il museo di Lisbona noto anche come Fondazione Ricardo do Espirito Santo Silva. Una visita alle bancarelle del mercatino delle pulci, conosciuto anche come il mercatino dei ladri, è consigliata: non si fanno certo affaroni come un tempo, ma troverete comunque stampe, piastrelle azulejos, vestiti usati, oggetti in ferro battuto originali. Poco distante troverete anche pesce, verdure ed erbe aq7romatiche in vendita. Nel quartiere trovate anche la chiesa di Santa Engracia, il Museo Militare, allestito in un ex fonderia per cannoni e la Casa dos Bicos, con la celebre facciata con le pietre a forma di diamante. Verso ovest c’è la strada più alla moda della città. E questo il luogo delle vie eleganti e dello shopping. La strada si chiama Rua Garrett o Chiado e qui i negozi alla moda si affiancano ad enormi chiese barocche.
Veniamo adesso del Quartiere Alto. Sicuramente, per poter comprendere lo spirito di Lisbona, bisogna addentrarsi nelle strette vie del Bairro Alto, la città alta, una delle poche zone sopravvissute pressoché indenni al disastroso terremoto del 1755. Arrampicandovi per le stradine in salita (utilizzando magari uno degli elevador, le funicolari), lasciandovi alle spalle gli affollati negozi ed il viavai di turisti che regnano nel Rossio, potrete respirare la vera “atmosfera” ricca di contrasti di Lisbona. Camminando per i tortuosi vicoli troverete grandi palazzi interamente rivestiti dagli azulejos, che formano grandi mosaici a tema prevalentemente marino, affiancati a case q8totalmente lasciate all’abbandono, alcune addirittura pericolanti; al termine dei vicoli si apriranno larghi spiazzi, la maggior parte dei quali offrono belle vedute i panoramiche sulla città. Accanto a negozi, più o meno recenti e di uso comune, troverete antiche botteghe o buie taverne dove la sera si canta il fado. Il fado è la musica del Portogallo, rispecchia il suo carattere malinconico, quasi la paura di essere felici temendo di rompere un fragile equilibrio.
Sulla riva destra del fiume Tago, leggermente in periferia, sorge il quartiere di Belem, una tappa obbligata per ogni turista. Qui infatti si trova il famoso Padrao do Doscombrimentos, il monumento a forma di prua di nave che celebra le grandi scoperte delle esplorazioni per mare. Vi assicuriamo che questo monumento lascia veramente allibiti per le sue dimensioni, anche se sul posto, per mancanza di altri riferimenti, la sua grandezza può sfuggire all’occhio. Fermatevi anche a dare un’occhiata al planisfero che decora lo spiazzo vicino al monumento e che riporta tutte le tappe delle successive esplorazioni. Non lontano si trova anche la Torre di Belem, un luogo pieno di suggestioni che ha la caratteristica di sorgere su un isolotto in prossimità della riva.

Roberta Morano