L’UOMO DI CARTONE

Cara Rossella,

lettera 1sono un quarantenne ridotto a pezzi da una moglie ed una “quasi” amante. Riassumo in breve la mia odissea : mi sposo con una ragazza apparentemente innamorata e tranquilla. Dopo pochi mesi inizia la sua trasformazione: arrogante, presuntuosa, litigiosa, egoista. Non posso dire niente che subito mi aggredisce dicendo che sono ignorante, cretino, che non capisco niente e che la parità tra i sessi non esiste, perché le donne sono di gran lunga superiori. Questo anche in presenza di amici e parenti oltre che per strada davanti a sconosciuti che mi guardano con commiserazione. La sera, il più delle volte, esce con le amiche per andare a ballare la salsa o per giocare a burraco e quando io le ho proposto di voler imparare entrambi per accompagnarla, ha risposto che la mia presenza è di fastidio alla sua libertà! Insomma non valgo niente, però le piace essere sposata con un bravo ragazzo che la la fa vivere tra agi e bei viaggi perché lei ha deciso di non lavorare. Il problema sorge quando si è accorta che io ho preso una sbandata per una ragazza dell’est che lavora nel bar sotto casa…Una giovane donna dolce, affettuosa, remissiva, molto femminile, sempre attenta ai miei bisogni…Insomma quello che avrei desiderato fosse mia moglie. Ci siamo visti poche volte e ti confesso che con lei mi sento amato e provo la tranquillità e la serenità che da sempre mi manca. Mia moglie, che mi ha sempre trattato come uno zerbino su cui pulirsi i piedi, adesso fa la gentile e pretende anche farsi aprire la portiera della macchina, quando prima, uscendo, me la sbatteva in faccia a dispetto. E poi parla di parità tra i sessi ma solo quando le fa comodo! Dice che sono un “uomo di cartone” perché il mio ruolo è solo di “presenza” e poca sostanza!  Insomma sono in pieno travaglio e non so che fare.

Riccardo

Caro Riccardo,

donne arpìe e uomini vittime sono sempre esistiti!

Innanzitutto prenditi un bel periodo di pausa, così da poter guardare lucidamente la tua vita, perché, secondo me, tu hai necessità di mettere un po’ di ordine per il futuro. Indubbiamente non sei innamorato né di tua moglie né della ragazza dell’est. La prima di tartassa, rendendoti la vita coniugale impossibile ; la seconda apparentemente si propone come quell’ideale angelicato che tu vorresti, ma anche lei, in seguito, potrebbe rivelarsi diversa…Descrivi il  comportamento di tua moglie come umiliante ed aggressivo…Ti chiama “uomo di cartone”.  Ma tu sei in grado di fare autocritica, di affrontare questo rapporto senza trasformarti in un fuggitivo, latitante uomo pieno di paure? Il vero problema delle relazioni di oggi è che non si basano su valori e punti di riferimento ma sono, per la maggior parte, imperniate sull’ insicurezza. Se poi parliamo di eguaglianza, iniziamo col dire che la parità tra i sessi è cosa giusta ma, dalle conseguenze che notiamo, a volte non viene ben gestita. Il femminismo e il maschilismo, come estremi sono entrambi sbagliati e la parità di diritti e doveri deve tenere conto sempre delle differenze biologiche dei due sessi. Oltretutto questa parità è costantemente intralciata da quelle “femmine” che acconsentono d’essere “remunerate” per qualche languida carezza, per essere portate in viaggio, al ristorante o nei locali agghindate e super carrozzate come veline “de noialtri” e quindi considerate “merce” da esibire ma sempre e solo con il loro consenso! Mentre altre donne trasformano la parità in un vero e proprio desiderio di sopraffare l’uomo in tutti i campi, com’ è vero e sacrosanto che l’uomo in passato ha prevaricato la donna, comandandola con prepotenza, convinto della propria superiorità (del resto ciò accade ancora nei paesi islamici…). Ma ora questo genere di uomo si sente frustrato perché la donna non è più remissiva e non obbedisce più, silenziosamente ( e forse proprio questa “castrazione psicologica” può spiegare l’aumento di abusi fisici e sessuali da parte di individui repressi…). Secoli di ingiustizie ed emarginazioni hanno indotto alcune donne ad avere un atteggiamento aggressivo e questa ambizione e combattività sono viste come una minaccia al modello di “madre”, ruolo che per tradizione viene attribuito al sesso femminile. Ciò crea disagio negli uomini non ancora abituati a questo potere, i quali vedono minacciata la propria virilità, annullate la proprie responsabilità. Questa crescente arroganza, questo genere di sopraffazione che viene spacciata come parità, sembra quasi una vendetta per qualcosa che hanno subìto. Ed in questo modo le donne si trasformano in quell’uomo egoista, sfacciato, arrogante e violento che loro tanto hanno combattuto, non rendendosi conto di somigliare così, a chi tanto avversano. I maschietti, dal canto loro, sentendosi minacciati, attaccati e derisi, ripescano gli atteggiamenti sbagliati di un tempo (come nel tuo caso) amoreggiando per dispetto con chi si pensa possa regalare serenità…Ed ecco da un lato donne arrabbiate, scontente e sempre più sole (malgrado amicizie femminili e distrazioni) che in fondo poi vorrebbero un uomo quando l’hanno perso e uomini delusi e stizziti perché pretenderebbero l’angelo del focolare o la geisha sempre pronta ed affettuosa, che nel loro ideale significa “sostituta materna”. A questo punto le lotte, le rivoluzioni rosa, i discorsi per il riconoscimento della parità dei sessi, non sono serviti a nulla. Se facciamo ancora tanta confusione è perché non riflettiamo che su livello fisico ed emozionale saremo sempre molto diversi e i ruoli non possono venir del tutto scambiati! Uomini e donne hanno sempre bisogno gli uni degli altri con uguaglianza, condivisione ed  amore. Sarebbe tutto più facile se ogni tanto ci dimenticassimo le differenze biologiche e ci vedessimo solo come persone con lo stesso cuore.

Rossella Argo

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