Intervista al Direttore Sanitario dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico. II “Gaetano D’Onofrio”

donofrio 11Direttore Gaetano D’Onofrio, ci parla del suo lavoro ? diciamo che sono in carriera di Direzione Sanitaria, in quanto nel 1988, vinsi il concorso al Cardarelli come assistente medico direzione sanitaria, ho due specializzazioni, una donofrio 11in medicina legale ed una in igiene, e dal 1998 svolgo l’attivita’ di Direttore Sanitario Aziendale. Lei sa’ che in seguito alla riforma la 502 al 92 nel momento in cui le Leggi Di Lorenzo trasformo’ l’ex USL in Aziende Ospedaliere, o in ASL, praticamente si strutturo’ la triade di management aziendale ! Cosi’ il Direttore Generale, Direttore Sanitario, Direttore Amministrativo. Nel 1998 ebbi il primo contratto Direttore Sanitario Aziendale alla Neonata allora, all’Azienda Ospedaliera Cutugno di Napoli, diciamo sono stato il piu’ giovane Direttore Sanitario Aziendale in Italia a 39 anni. Dopo l’Azienda Ospedaliera Cutugno, fui diciamo “ ingaggiato “ dall’Azienda Ospedaliera Monaldi, poi sono stato Direttore Sanitario dell’Ospedale di Castellammare di Stabia, poi Direttore Sanitario all’ASL Caserta due, poi sono tornato al Cardarelli dove ero in staff al Direttore Generale con la struttura complessa d’informazione e programmazione, e poi dal 2012 a tutt’oggi , svolgo l’attivita’ di Direttore Sanitario Aziendale prima e Sub Commissario Sanitario poi, all’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico Secondo. . Direttore D’Onofrio, in quali casi si parla di mala sanita’ ? Ma diciamo che, sono sotto questo termine una donofrio 12serie di diversificate donofrio 12disfunzioni, a volte sono disfunzioni di natura come dire cliniche, quindi legate a quella che in termini legali si chiama perizia, prudenza e diligenza o malpratiche clinica, altre volte invece e’ un problema di cattiva organizzazione, in questo caso il discorso ovviamente ha un riverbio diverso ! Quindi la mala sanita’ è un’affermazione molto ampia, il suo mantello copre dimensioni diverse, quando l’errore individuale ha una difettosa organizzazione di natura Regionale o addirittura a livello Nazionale ! . Quindi quando si parla di mala Sanita’, e’ dipesa da una cattiva organizzazione ? Ribadisco, ci sono casi legati haime’, diciamo a errori individuali, in quel caso il rapporto e’ legato ovviamente non parliamo di doni, ma di aspetti colposi, altre volte invece sono meccanismi organizzativi che non sono messi a regime, DONOFRIO 1o eventualmente mostrano “falle”, per la qualcosa, chiaramente la necessita’ di rivedere il programma ! Faccio un esempio banale per capirci fino in fondo, ( l’elemento fondamentale nella gestione delle Aziende Sanitarie da parte del managament Direzione Sanitaria e’ la, non tanto l’azione dell’ errore, ma del “quasi evento”, perche’ vede generalmente l’errore Sanitario e’ la punta di un iceberg, ma quelli che sono molto piu’ frequenti sono i “quasi eventi “ ! Immagini un po’ una piramide, in cui il vertice, quindi molto piu’ ridotto è l’errore, ma invece molto piu’ ampio e’ il quasi evento, e diciamo che il quasi evento e’ invece quello che poi dev’essere colto perche’ molto spesso non determinando un evento avverso viene sottovalutato, e invece e’ la spia di una situazione la quale proprio perche’ poteva capitare e per un motivo qualsiasi non è capitato va’ focalizzato ! Generalmente in termini cosi’ di organizzazione sanitaria si parla che generalmente vi sono 10 quasi eventi rispetto a un evento, quindi il rapporto e’ molto molto ampio. Ovviamente i quasi eventi, non corrispondono all’evento, nel senso sono altre evidenze. Il punto fondamentale e che se l’operatore o gli operatori non lo percepiscono, diventa difficile per chi fa’ Direzione Sanitaria, perche’ molto spesso il quasi evento, pioche’ non si sviluppa poi nell’evento negativo fortunatamente tende ad essere diciamo o sottovalutato o addirittura non registrato, il che poi espone a ripetersi magari non essendoci quella casualita’ di un evento avverso ! Un esempio, prenda le infezioni ospedaliere, molto spesso nei reparti si pensa che la segnalazione di un infezione ospedaliera sia “ una forma di negativita’ per il reparto “ ! . Da cosa dipende questo ? Da un costume mentale per cui l’idea del negativo viene vista come macchia e non donofrio 13donofrio 13come opportunita’ per cambiare sistema, generalmente vede potremo fare una dissertazione rispetto a una concezione culturale di fondo no, potremo dire che noi Italiani come buona parte diciamo dell’Europa Continentale siamo animatrici realistica per cui per noi esiste una realta’ perfetta difronte alla cultura anglosassone , soprattutto quella inglese che d’ispirazione pragmatica, il famoso illuminismo scozzese, nel quale invece l’errore viene molto piu’ accettato, perche’ non diventa uno stigma, quindi una condanna per il Primario per il reparto, ma diventa invece un opportunita’ per mettere in discussione di rivisitare i processi organizzativi e in tale misura poi, rinnovarli ! Purtroppo, nonostante che negli ultimi 30 anni si sia sviluppata addirittura una scienza la epistemologia “Popper “ praticamente, il quale, poi parlando della scienza ne parla come errore produttivo .Approfondiamo questo argomento ? Se noi consideriamo una teoria scientifica, nel momento in cui viene ad essere officiata come donofrio 15tutta donofrio 15sbagliata, dice giustamente Popper e’ un errore, perche’ non è che io diciamo condanno la teoria scientifica solo perche’ riscontro che c’è un qualcosa di diverso che e’ comparso! Ultimamente abbiamo visto che in termini di astronomia sono stati scoperti ed individuate le famose stringhe no, che il buon fisico e filosofo Tedesco Albert Einstein , gia’ aveva previsto nel buon 1906 ! Be, ovviamente, questa e’ la conferma della teoria Einstein sulla relativita’ e soprattutto su quello che e’ il concetto e la velocita’ della luce e la materia. Ma se queste diciamo queste stringhe non si fossero scoperte, cio’ avrebbe significato la condanna totale della Teoria di Einstein ? La risposta e’ no ! Se cio’ non si fosse verificato, probabilmente noi avremmo avuto un ulteriore avanzamento, cio’ non vuol dire rinnegare il passato, vuol dire che il passato viene messo in discussione giustamente, perche’ chiaramente c’è il meccanismo del metodo scientifico cosi’ detto praticamente che e’ quello di galileiana memoria, in cui praticamente un esperimento riprodotto che da’ lo stesso risultato ma che poi si evolve nel tempo ! Altrimenti noi resteremo in una dimensione aristotelica ! . Dottore, quanti ingressi ci sono al giorno in Ospedale ? Noi abbiamo come donofrio 14ricoveri ordinari in circa 30,000 ricoveri all’anno, in piu’ abbiamo mediamente intorno ai 35,000 diciamo ricoveri i day hospital e surgery, che pero’ lei donofrio 14sa’, ogni ricovero vuol dire piu’ accessi praticamente. Anche perche’ lei consideri, che noi siamo l’unica azienda della Regione Campania che sulle malattie rare, in base al decreto del 1961 e del 2001, che indico’ a 331 malattie rare, per cui sono fatti registri, e in Campania tutte queste malattie sono registrate complessivamente 13492 persone, noi ne assistiamo 4425 e siamo l’unica azienda che ha tutte e 35 i centri di riferimento Regionali. Siamo l’unica azienda della Regione Campania che oltre queste 35 malattie rare, abbiamo aperto proprio l’anno scorso i primi due posti ordinari di terapia antalgica, abbiamo tutta la filiera, ambulatorio, day hospital, ricoveri ordinari ! D’altra parte siamo l’unico centro insieme al Ruggi D’Aragona di Salerno che facciamo trapianti renali, trapianti di midollo osseo ! Quindi queste realta’ sono un fiore all’occhiello della Sanita’ . . Un pregio di questo lavoro da Direttore Sanitario ? Guardi, le dico con molta onesta’ , rispetto a tante difficolta’ e a tante incombenze che anche aspetti di responsabilita’ normative non indifferenti, forse quello che ancora oggi mi fa’ essere innamorare di questo lavoro e’ il fatto di poter contribuire a cambiare le cose che anche la gente cerca in termini di assistenza ! Vede io penso che, l’ascensione maxiana dell homo faber ha una sua concretezza, legata al fatto che noi siamo quello che facciamo !

A cura di Valentina Busiello