Il silenzio della vittima

Cara Rossella,

giorni fa ho incontrato la giovane moglie di un professionista che abita nel mio palazzo, con il volto pieno di ecchimosi. Non è la prima volta che mi capita e noto che lei cerca di nascondere con occhiali e lettere 1sciarpa questi lividi spesso evidenti. Qui tutti sanno che lui, il marito, famoso medico e uomo molto facoltoso, picchia la moglie anche in presenza dei figli. Qualcuno ha raccontato che tempo fa, dopo una lite furibonda, é stata chiamata la forza pubblica ma lei, la moglie avrebbe scagionato il marito, inventando di essere caduta dalle scale scivolando su un gradino. Come é possibile che questo fenomeno stia dilagando sempre più e che solo poche hanno il coraggio di denunciare.

MariaLuisa Cara MariaLuisa, ogni giorno ormai leggiamo di episodi che riportano omicidi di donne perpetrati da mariti, compagni, amanti,ex coniugi. Questo fenomeno sta assumendo proporzioni sempre più estese e per questo dovremmo riflettere che, questo tipo di violenza, riguarda molte più persone che vivono intorno a noi e di cui ben poco sappiamo. Quante donne subiscono umiliazioni, minacce, abusi, vessazioni fisiche e morali, anche in relazioni apparentemente stabili? E non parlo solo di violenza fisica ma spesso anche psicologica, quest’ultima forse ancor più subdola e pericolosa. Tutto ciò proviene non solo da uomini instabili mentalmente o malati o emarginati o ignoranti, alcolisti e drogati ma spesso appartenenti a ceti sociali di livello superiore, il più delle volte fra le mura domestiche,proprio dove ci si dovrebbe pensare al riparo e sotto protezione! Disgraziatamente quindi violenza che non proviene solo da uomini sconosciuti, appartenenti a categorie sociali in cui serpeggia un certo disagio,ma da chi dovrebbe tutelare, difendere,la propria donna, quella donna che ama, la madre dei propri figli,la persona che ha scelto per la vita. Il discorso ë lungo e conflittuale e spesso si tramuta in un fenomeno occultato da vergogna e riserbo. Tutto ciò ē da attribuire ad un abbrutimento culturale alla cui base ci sono la fragilità, la debolezza,la presunzione, l’assenza di rispetto. Con amarezza convengo che tutto ciò ē il risultato di una società in declino, destinata ad un imminente fallimento.

Rossella Argo

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