IL DOPING:QUANDO LO SPORT NON E’ PIU’ “VITA”

Di VINCENZO VIVIANO, ISTRUTTORE FEDERALE DI PESISTICA E CULTURA FISICA “FIPCF CONI”

In questi ultimi anni la realtà silente del doping, come un virus, sta insidiando lentamente anche gli sport ritenuti focus 3intoccabili; ma anche nella vita comune recentemente serpeggia questo cancro sociale. Infatti non è raro sentire parlare di doping anche tra gli studenti, specialmente in periodo d’esame, al fine di restare svegli e più attivi. Non esistono tipi diversi di doping: le sostanze impiegate sono generalmente le stesse; trattasi di sostanze anabolizzanti e, peggio ancora, di sostanze stimolanti, che agiscono su aree specifiche del cervello (anfetamina, efedrina e simili).

Inoltre tali sostanze hanno potenti effetti anche sui livelli plasmatici; un tipico effetto è quello di aumentare il numero di globuli rossi e quindi incrementare l’ossigeno che arriva ai tessuti, con effetti a cascata sulle capacità motorie e di resistenza (portate ai limiti massimi).

focus 2Altre sostanze dopanti da non sottovalutare sono quelle dimagranti e a base di caffeina, molto popolari in questi ultimi anni, principalmente in ambito universitario. Così come lo stress da prestazione nello sport,  anche quello in ambito scolastico molte volte porta a prendere decisioni drastiche. Queste sostanze, paritetiche a quelle usate nel doping, favoriscono l’attenzione, riducono l’appetito e inibiscono i recettori del sonno, permettendoci di restare svegli e vigili per svariate ore. Gli Energy drink sono l’ esempio più acclarato possibile.

Gli effetti di queste sostanze, in generale, sono catastrofici: oltre che una fortissima assuefazione, al pari della cocaina, causano tachicardia e insonnia, provocando con il tempo problemi tiroidei (visto che vanno ad intaccare il metabolismo basale del soggetto). Inoltre generano tremori, sudorazione, irrequietezza e patologie gravissime di tipo neurologico; non raramente il doping viene per esempio associato alla SLA (sclerosi laterale amiotrofica), anche se la fenomenologia è ancora in fase di studio.

focus 4La voglia di primeggiare, la paura di essere dei falliti, di non superare un esame e deludere le aspettative di chi tiene a noi, porta molte persone a scelte drastiche, che con il tempo finiscono per essere disastrose e condurci proprio li dove non volevamo. Oltre al discorso prettamente medico, vi è anche un aspetto etico: dov’ è finito il gusto di impegnarsi, di allenarsi e i mille sacrifici che ci sono dietro ai traguardi da raggiungere?

In questi ultimi tempi, atleti che hanno fatto dello sport la loro gloria si ritrovano a fare i conti con questa piaga; da Pantani a Lance Armstrong questo “cancro sportivo” non attanaglia solo il ciclismo ma pure l’atletica, il calcio e molti altri sport. Ed focus 1ecco, negli ultimi anni, che molte carriere gloriose sono state buttate al vento. A cosa sarà servito doparsi ?

Quindi l’impegno di ognuno di noi, nei diversi ambiti sportivi e professionali, dovrà essere sempre quello di promuovere lo sport “sano” e denunciare ciò che invece va nel senso opposto. Lo sport è vita.