I GIORNI DELL’ABBANDONO

Cara Rossella,

ho nuovamente avuto una reazione esagerata nei riguardi del mio ragazzo che ora non accetta di lettera 1vedermi e sentirmi. Addirittura ho corso il rischio di una denuncia… Capisco la sua insofferenza alle mie scenate, alle mie ansie, ai miei sospetti ma io ho avuto una difficile infanzia e più volte l’ho pregato di mostrarsi paziente e comprensivo. Ma lui, dopo due anni di continue liti per la mia paura di perderlo, ha deciso di lasciarmi definitivamente e l’altra sera ho avuto una reazione inconsulta, un moto di rabbia così feroce e imprevedibile del quale anch’ io sono rimasta stupita e che poteva anche avere conseguenze spiacevoli. Non so che fare. Sono avvilita. Capisco di avere perso la testa e non so come sia successo e perché.

Federica

Mia cara Federica,

sin dai primi giorni di vita il bimbo esprime col pianto l’angoscia dell’abbandono materno ed ancor più lo dimostra nel tempo, crescendo, quando la mamma si allontana anche per poco ed egli teme non ritorni più. Quest’ ansia di separazione accompagna ogni essere umano e, da come ci si è poi evoluti nella crescita, riemerge ad ogni piccola o grande perdita che viene vissuta come un lutto, come uno spettro ed a questi timori si può rispondere con comportamenti che rasentano la follia e l’autodistruzione se vissuti in modo inquietante e patologico. Hai mai notato quante persone insospettabili esplodano con una violenza inaudita al distacco o alla perdita di un qualsiasi affetto? In questi momenti si rivive il distacco materno che viene dirottato sulla persona che si ama in età adulta. I legami, le aspettative, i progetti, le fantasie programmate e costruite, le condivisioni, il bisogno di affetto e protezione…Ecco, se vengono a cadere tutte queste sicurezze , si rinnova il precedente distacco e la reazione può essere spropositata, proprio perché affiorano antiche ferite mai rimarginate, mai metabolizzate ed ogni allontanamento, anche fugace, viene inteso come tradimento, come rifiuto. Il timore dell’abbandono fa subentrare l’insicurezza che diventa rabbia, aggressività. Un gran passo avanti lo hai già fatto ammettendo il tuo problema, e ti assicuro che è un bel

progredire verso la “guarigione”. In questo modo trovi già la risposta alle tue paure : puoi continuare il tuo percorso da sola, senza dipendere da altri, senza costruire falsi legami per paura della solitudine, in nome di quella libertà che regala meravigliosi attimi di gioia, sfidando e poi vincendo quell’atteggiamento sbagliato che porta non solo sofferenza ma vera angoscia e depressione. Ti assicuro che da questa esperienza ne uscirai fortificata e che l’amore che in seguito verrà sarà  per te fonte di vita nuova.

Rossella Argo

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