HIV e nuove scoperte

gel-vaginale-300x225Secondo i dati raccolti dall’associazione ASA (Associazione Solidarietà AIDS) dal 1982 al 31 dicembre 2000 i casi di Aids diagnosticati in Italia sono stati 47.503. Un ottimo risultato se vediamo quanto accade nella vicina Africa.

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza su una patologia di cui tanto sentiamo parlare ma di cui poco si conosce.

L’AIDS è una sigla che sta per sindrome da immunodeficienza acquisita ed è causata da un virus noto come HIV ovvero virus dell’immunodeficienza umana. Ad oggi di questo virus conosciamo due ceppi: HIV-1 ed HIV-2. Il primo dei due è prevalentemente localizzato in Europa, America ed Africa centrale. HIV-2, invece, si trova per lo più in Africa occidentale ed Asia e determina una sindrome clinicamente più moderata rispetto al ceppo precedente.

Il virus presenta diverse modalità di trasmissione. La trasmissione sessuale, la trasmissione ematica ed infine quella verticale (madre-figlio). La più diffusa (85%) rimane quella sessuale seguita dal contatto con sangue infetto.

Bisogna precisare che il virus dell’HIV di per sé non è mortale ma, distruggendo le nostre difese immunitarie, ci rende più suscettibili verso altre patologie che causano la morte del paziente.

Una nuova speranza nella lotta contro l’Aids arriva da un gel vaginale, il cui utilizzo ha dimezzato i casi di infezione da HIV. Questo gel tornerebbe particolarmente utile per tutte quelle donne i cui partner si rifiutano di indossare il preservativo, ad oggi unico efficace strumento di difesa contro la malattia. Lo studio condotto da Salim Abdool Karim, ricercatore sudafricano, e presentato alla Conferenza Internazionale di Vienna sull’Aids, indica che il gel, a base di un battericida unito al Tenofovir (un antiretrovirale), riduce del 50% la percentuale delle infezioni dopo un anno di utilizzo, del 39% dopo due anni e mezzo.

Ad oggi il gel non è ancora stato messo in commercio in quanto deve superare degli ulteriori test, ma ci auguriamo che quanto prima possa essere diffuso soprattutto nelle regioni Africane in cui ben il 32% delle donne risultano affette da AIDS.

A cura di Alessandro Amitrano