Giustizia e Libertà

di Mimmo Falco
“Dei delitti e delle pene”, può considerarsi tra le principali opere letterarie su come amministrare la Giustizia.Il suo autore Cesare Beccaria, nonno materno di Alessandro Manzoni,marchese di Gualdrasco e Villareggio,già dal nell’anno 1764 si poneva il problema di come dovesse funzionare la macchina giudiziaria.Questo grande personaggio considerato a ragion veduta tra i massimi esponenti dell’illuminismo italiano, era stato fortemente influenzato dal pensiero di Rousseau che nel suo trattato ” Contratto Sociale” pose il problema di salvaguardare i diritti individuali e a garantire in questo modo l’ordine.Quindi secondo Beccaria la società nel suo complesso godeva di un diritto all’autodifesa,da esercitare in misura proporzionata al delitto commesso ( proporzionalismo della pena).Beccaria sottolineava l’importanza della Giustizia dicendo :” Non vi è libertà ogni qualvolta le leggi permettano che in alcuni eventi l’uomo cessi di essere persona e diventi cosa.” Sembra che oggi questi principi siano stati dimenticati o addirittura abbandonati. Stiamo assistendo ad una vera e propria spoliazione dell’autorità della legge e all’incertezza della sua applicazione.L’emergenza sanitaria dovuta alla Sars-Covid 2 , ha di fatto paralizzato la Giustizia in tutte le sue principali articolazioni mettendo impietosamente a nudo antiche carenze e ritardi strutturali che non sarà facile colmare. A ciò aggiungiamo le diatribe e le polemiche che hanno avuto come protagonisti attivi illustri Magistrati ( Di Matteo) ed addirittura il Ministro di Grazia e Giustizia ( Bonafede),inoltre le scarcerazioni a raffica di mafiosi, camorristi e dranghetisti. Tutto questo non ha fatto altro che alimentare la sfiducia della gente comune quella che ancora crede nella Giustizia e che attraverso essa chiede di essere tutelata nelle sue legittime aspettative. Migliaia di processi penali e civili bloccati, udienze rinviate ad anni, giudizi senza mai una fine.Ciò determina sconcerto, disaffezione ed incertezza. Domenica 10 maggio sul quotidiano il ROMA di Napoli, il Presidente del Tribunale di Napoli Elisabetta Garzo intervistata dalla giornalista Laura Caico, ha con sincerità esposto il suo pensiero per far riprendere al più presto le normali attività giudiziarie in piena sicurezza per tutti gli operatori, una posizione quella espressa dalla Presidente che condividiamo e sosteniamo, la Giustizia non può fermarsi e far diventare gli uomini cose, come diceva Cesare Beccaria abbiamo bisogno ora più che mai di certezze e in Italia la Giustizia non può fallire. Domando, cosa sarebbe una società civile senza le leggi ? Sarebbe semplicemente barbarie.Mimmo Falco