FELICITÀ = SEMPLICITÀ

Cara Rossella,
rossella 1da quando ho sconosciuto Marco, un “ragazzo” di 40 anni, la mia vita é cambiata : feste, divertimenti, fare tardi due o tre volte la settimana é diventata ormai una abitudine difficile da sconfiggere ma ancor più difficile da sostenere, specie per gli orari e per la gente stupida e inutile che ho conosciuto e da cui sto cercando, a poco a poco, di allontanarmi. Sono molto legata a questa persona anche se tra noi esiste solo un sentimento di sana amicizia, ma reputo questo modo di vivere inutile e deleterio, specie se adottato da persone non più giovanissime. Con dispiacere penso che mi allontanerò anche da lui, perché ho capito che non vi rinuncerebbe. Forse sono io troppo “vecchia” mentalmente malgrado i miei trent’anni?

Ornella

Cara Ornella,
tu sai benissimo quale sia il modo di vivere consono alla tua persona e non puoi violentarti accettando situazioni in cui non ti ritrovi, perché a volte non consideriamo che le cose semplici sono le più appaganti.
Spesso la vita frenetica o amicizie a cui teniamo, impongono ritmi diversi da quello che in fondo desideriamo e, sbagliando con le nostre più intime propensioni, ci chiudiamo in “camicie di forza” da cui poi scappiamo quando ci rendiamo conto che la vita trascorre inutilmente tra banalità e futili diversivi. Si bada troppo agli altri, alle apparenze, cercando di mettersi in mostra, spesso dipendenti e coinvolti da amici o conoscenti a cui non sappiamo dire “no”. Ed amaramente poi, col trascorrere del tempo, ci accorgiamo di essere insoddisfatti di questi ritmi, di queste superficiali amicizie ed insignificanti incontri, come di insulsi discorsi, perché questi ordinari festeggiamenti e parties mediocri ostacolano una vita più semplice e serena. Basta guardare su alcune riviste e quotidiani cittadini, foto spesso ridicole in cui vengono ritratti i partecipanti, corredati da sfilze di nomi e cognomi affinché non vengano dimenticati o scambiati per altri! É assurdo ma ciò serve, per alcuni soggetti, a dimostrare chi sei, con chi sei e cosa sei capace di fare ! E così le foto deliranti dei festeggiamenti, la calca al buffet e ridicoli “selfies”, vengono postati anche sui social network per destare,secondo i proponenti. sia ammirazione che invidia. Ci siamo mai chiesti quanta insoddisfazione ci sia nell’animo di questi, spesso anche attempati, partecipanti? Capisco anche che, in questa società, per alcune persone risulti difficile non conformarsi a dei modelli, non seguire la corrente, non farsi influenzare da scelte altrui…É necessaria una notevole intelligenza per essere semplici, anche se poi dovremmo operare ancora un’altra distinzione, tra l’essere semplici esteriormente o interiormente perché la semplicità acuisce la sensibilità, quindi la conseguenza é nell’avere avere una mente sensibile ed un cuore altrettanto sensibile. Ciò rende veramente liberi e sereni.
Sarà forse questione di anni che passano, sarà che la mia età avanza ma preferisco la normalità, quella tranquillità così difficile da raggiungere e che non va scambiata per “noia” ma per “amore di se stessi”. Non ho mai preferito questo modo frenetico di divertirsi e quando voglio ingannare il tempo preferisco un bel libro o una lettura su internet oppure il teatro, un bel film, una passeggiata o una cenetta con pochi amici. Conquistare la tranquillità giova all’animo ed alla salute mentre esibire forzatamente una finta allegria in questi confusionari divertimenti,a lungo andare cagiona danni al benessere fisico e mentale. Ricordiamo che rallentare un po’ i ritmi, quando possibile, fa godere ed assaporare ogni momento. Scriveva Charles Bukowski “Che fine ha fatto la semplicità? Sembriamo tutti messi su un palcoscenico e ci sentiamo tutti in dovere di dare spettacolo”.

Rossella Argo

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