Fabrizio De Andrè rivive sul grande schermo

deandrè2Che Fabrizio De Andrè sia indimenticabile, lo si sa. Ma il regista Gianfranco Cabiddu ha deciso di omaggiarlo e farlo rivivere attraverso un concerto documentario in sala solo due giorni, il 27 ed il 28 Maggio scorsi. Il film ha ricevuto un grande riscontro da parte del pubblico al quale il cantautore manca molto dopo quindici anni dalla sua scomparsa a causa di un tumore. Il film ha una doppia anima ed è suddiviso in due parti: da un lato il documentario che mostra un Fabrizio contadino, amante della vita semplice di campagna e dall’altro il suo ultimo concerto al teatro Brancaccio di Roma nel Febbraio 1998. In questa pellicola non manca proprio nulla. Nella prima parte si parla dell’Agnata, l’azienda agricola tanto desiderata da De Andrè e suo sogno realizzato di tornare alla vita campestre proprio come nell’infanzia; il suo amore per la Sardegna, sua terra d’adozione che non ha rinnegato neanche dopo il sequestro dell’Agosto ’79 che lo ha visto prigioniero dell’Anonima Sarda per ben quattro mesi insieme alla sua amata Dori Ghezzi. Una persona semplice, che amava il buon vino e la buona compagnia, tutto ciò testimoniato da foto dell’epoca e racconti delle persone care che erano con lui in quegli anni. La seconda parte del film vede Fabrizio esibirsi nel suo ultimo concerto a Roma, meno di un anno prima della sua scomparsa. Tra i brani scelti vi sono molti dell’ultimo album Anime Salve e del vecchio repertorio: Dolcenera, Via Del Campo, Il Pescatore, Ho Visto Nina Volare, Tre Madri, A Cumba e molti altri capolavori. Sul palco è accompagnato dai figli Cristiano, musicista versatile di gran talento, e Luvi, voce splendida ed emblematica della poesia Rom Khorakhané. Passa inesorabile il tempo ma Faber resta vivo ed immortale con la sua poesia nel cuore di tutti noi.

 

A cura di Alessia Andreozzi