Coronavirus, la soddisfazione di Ascierto: “Studi fase III promuovono efficacia Tocilizumab”

Nel 44% dei casi il tocilizumab ha ridotto il rischio di andare incontro a ventilazione meccanica o morte rispetto a chi non ha ricevuto il farmaco. E’ quanto emerge dal trial di fase III Empacta che ha valutato l’efficacia del farmaco anti-artrite, sperimentato per la prima volta dall’oncologo italiano Paolo Ascierto, direttore del Dipartimento Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto dei tumori Pascale di Napoli, utilizzato in aggiunta alle terapie standard rispetto alle sole terapie standard sui pazienti covid-19.
“Questo risultato – spiega Ascierto – avvalora quella che è stata la nostra impressione sul campo, ovvero l’utilità del tocilizumab nel ridurre il rischio di aggravamento nei pazienti in subintesiva, quando vi è una vera e propria tempesta citochinica in corso, dimostrando che questo sottogruppo di pazienti può trarre beneficio dal trattamento con anti-interleuchina-6”.
La Roche, l’azienda farmaceutica che produce il tocilizumab, fa sapere sul proprio sito ufficiale che è pronta a condividere i dati della sperimentazione con la Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti e altre autorità sanitarie di tutto il mondo.
Se a maggio scorso l’Aifa, l’agenzia del farmaco, ha promosso la ‘cura Ascierto’ sui pazienti affetti da polmonite da covid19, in base a uno studio sulla Fase II su circa 1220 casi analizzati che ha evidenziato il calo della mortalità a 30 giorni senza comportare effetti collaterali significativi sui pazienti a cui è stato somministrato, gli aggiornamenti sulla Fase III non erano partiti nel migliore dei modi.
In uno studio iniziale effettuato da La Roche, il tocilizumab “riduceva i tempi di dimissione nei pazienti trattati” ma “non dimostrava un vantaggio statisticamente significativo nel ridurre la mortalità a quattro settimane dal suo utilizzo e nel miglioramento clinico nei pazienti con covid-19”.