Cavani stende la Roma e trascina il Napoli nella storia

c1All’Olimpico, il Napoli umilia la Roma 2-0 e si porta nuovamente a -3 dalla capolista Milan, incalzando così da vicino i diavoli rosso-neri nella lotta scudetto. Era dal secolo scorso (1993), che la squadra azzurra non si imponeva nella Capitale. Ennesimo tabù sfatato grazie al solito, strepitoso, Cavani che firma la doppietta e stacca il 20 gol stagionale nel campionato italiano.

Primo tempo nervoso, avaro di emozioni. Le squadre si studiano e si fronteggiano con grande accortezza tattica. I giallorossi si muovono di più, ma il Napoli è bravo a sfruttare le ripartenze avversarie. Gli unici sussulti arrivano da Vucinic e dal velocista Maggio, apparso come al solito in gran forma.

c2Nella ripresa, al 4’ minuto il vantaggio ospite. Juan tocca Hamsik, lanciato come un treno verso la porta. Bergonzi assegna il rigore (netto), nonostante le vibranti proteste romaniste. A trasformare il penalty, ci pensa lui, il Matador. La Roma cerca di reagire avanzando il baricentro, porgendo però così l’altra guancia al contropiede partenopeo, capitanato dal Pocho. Inizia il valzer delle sostituzioni da ambo le parti. Ma nonostante l’ingresso di Totti, è la squadra di Mazzarri a sfiorare al 75’ il raddoppio. Lavezzi, scattato benissimo sul filo del fuorigioco, è solo davanti a Julio Sergio ma sciupa malamente. All’83’ però la storia cambia il suo corso, l’Olimpico sembra tingersi d’azzurro, si odono i più famosi cori della tradizione napoletana. È infatti arrivata la seconda stoccata targata Edinson Cavani, uno che di gol se ne intende. Partita chiusa e Napoli nella leggenda.

Ancora una volta emozionante e ricco di tensione e patos, il film messo in scena dal presidente De Laurentiis. Questa volta a cadere sotto i colpi dell’abile regista, Walter Mazzarri e del protagonista, Edinson Cavani, è stata la premiata ditta giallorossa, Ranieri-Totti. Forza, grinta, determinazione e soprattutto voglia di stare sempre la su, più in alto del sole, come recita una famosa canzone di Domenico Modugno. Queste, cari amici, le credenziali che porta in dote di domenica in domenica, la truppa partenopea. E scusate se è poco.

a cura di Dario Palladino