“Cardarelli, dove la tecnologia incontra l’umanità”: l’Urologia di Paolo Fedelini tra eccellenza e innovazione
La vera innovazione non è solo nella macchina, ma nelle mani e nelle menti di chi la usa. È con queste parole che il professor Paolo Fedelini, direttore dell’Unità di Urologia dell’Ospedale Antonio Cardarelli
di Napoli, racconta l’anima di un reparto che rappresenta oggi una delle punte d’eccellenza della sanità italiana.
Con oltre quattromila interventi l’anno e più di mille procedure ambulatoriali, l’Urologia del Cardarelli è un modello di efficienza, tecnologia e professionalità. «Riusciamo a gestire un volume così alto di attività – spiega Fedelini – grazie a tecniche mininvasive di ultima generazione e a una struttura organizzativa che consente di ridurre i giorni di degenza, favorendo un rapido ritorno alla vita quotidiana per i pazienti».
Il reparto dispone di un complesso operatorio autonomo, con due sale principali e una terza per le procedure minori, oltre a sette ambulatori specialistici. A completare l’offerta, una sala robotica con sei sedute settimanali e l’impiego del laser ad Holmium, tecnologia di precisione che consente interventi rapidi e meno traumatici.
«La robotica e la laparoscopia 3D – sottolinea Fedelini – hanno rivoluzionato il nostro modo di operare.
Ma il vero valore aggiunto è la capacità del team di sfruttare al meglio questi strumenti, mettendo sempre al centro la persona».
L’Urologia del Cardarelli ha ricevuto il prestigioso bollino arancione della Società Italiana di Urologia (SIU) per il biennio 2025-2026, che la certifica come centro di eccellenza nazionale per il trattamento del tumore del rene. «Un riconoscimento che ci onora – aggiunge Fedelini – e che premia anni di lavoro, ricerca e dedizione».
L’attività quotidiana non si ferma alla chirurgia programmata. Ogni giorno il reparto interviene nelle emergenze urologiche che arrivano dal Pronto Soccorso, operando in stretta collaborazione con il Dipartimento di Emergenza e Area Critica (DEA). «Grazie a una diagnostica in tempo reale, radiologia interventistica ed emodialisi sempre operative, riusciamo a rispondere a qualsiasi tipo di urgenza – afferma il direttore –. È una macchina complessa, ma perfettamente sincronizzata».
L’équipe è composta da 18 medici, 2 caposala, 35 infermieri e 7 operatori socio-sanitari, una squadra che
unisce competenze diverse e una passione comune. «Senza di loro – sottolinea Fedelini – nulla sarebbe possibile. Sono loro il cuore pulsante del reparto, il volto umano della nostra eccellenza».
Negli ultimi anni l’Unità ha intensificato la propria attività formativa e scientifica, con corsi di aggiornamento, live surgery e pubblicazioni su riviste internazionali. «La crescita non si ferma mai – ricorda Fedelini –. Nel 2019 abbiamo pubblicato una monografia sulla Pieloplastica mininvasiva, un testo di riferimento per molti colleghi italiani e stranieri».
Grande attenzione anche alla formazione sul campo. Tra gli appuntamenti più recenti figurano il Meeting Holita – Holmium Training Days Laser in Urologia, il corso teorico-pratico di Chirurgia laparoscopica e Robotica, le masterclass di chirurgia urologica e il congresso dell’Associazione Campana di Urologia.
In questi giorni, proprio al Cardarelli, si svolge il corso Hands On – HoLEP ed Endourologia con laser ad Holmium, con sessioni pratiche in sala operatoria. «È un’esperienza immersiva – spiega Fedelini – che permette ai partecipanti di affinare le tecniche endoscopiche mini-invasive e confrontarsi su casi reali. È così che si costruisce la qualità clinica: con la condivisione delle competenze».
Un’attenzione particolare è riservata anche alla medicina di genere e alle malattie rare, temi sempre più centrali nella pratica clinica moderna. Ogni paziente ha una storia diversa, e la cura deve essere su misura – conclude Fedelini –. La tecnologia ci aiuta a essere più precisi, ma è l’umanità a fare la differenza. È questo il vero spirito del Cardarelli: una sanità che unisce scienza e cuore.
M.O





