ARTHUR RIMBAUD

Nacque a Charleville nel 1854 da famiglia borghese dalla quale non ricevette grande affetto. Fu collocato tra i grandi poeti francesi nella corrente del Maledettismo. Compose già in età adolescenziale i primi significativi versi. Visse una poesie 2vita all’insegna della trasgressività non disdegnando l’abuso di alcool e di droghe, vivendo anche l’esperienza del carcere. Fuggì ripetutamente dalla casa genitoriale non frequentando regolarmente la scuola. Strinse una grande amicizia con Paul Verlaine che lo avvicinò ancor di più al simbolismo poetico. Purtroppo però la convivenza tra i due amici e la loro amicizia terminò bruscamente a causa di un loro litigio, che sfociò in una lite nella quale rimase ferito Rimbaud al polso sinistro.

Insegnò dal 1874 a Londra, distruggendo gran parte dei suoi lavori. Visse di tanti mestieri e trasferitosi in Abissinia svolse l’attività di commerciante. In questo periodo scrisse poesie che esprimevano la gioia e l’esaltazione per le sue emozioni sentimentali e dove inseriva anche i profumi ed i suoni ed i colori che ne scaturivano.

Nel 1873 scrisse “ Una stagione in Inferno” chiara descrizione della solitudine della  sua infanzia con  sentimenti contrastanti verso sua madre. Nelle “Illuminazioni” appariva un Rimabaud anche poeta-veggente che si abbandonava ad ogni tipo di vizio. Tra le altre sue opere poetiche: “Lacrima”, “Il Battello Ebbro”, “Fiori”, “Sensazioni”.

Morì a Marsiglia il 10 novembre del 1891 a causa di un tumore alla gamba destra.

A sua sorella Isabelle dedicò i suoi ultimi bellissimi versi: “Andrò sottoterra e tu camminerai nel sole”.

(Luisa de Franchis)

A Rosalba

A te

che mi hai insegnato a credere

che c’è sempre un nuovo giorno

e che non c’è strada senza un ritorno.

Che mi hai donato la grazia del Signore

che avevo perso

ma mi aveva sempre accompagnato

anche quando non mi tornava

più nessuna spiegazione.

A te che mi fai credere ad un orizzonte

e a tutte le parole belle che hai dentro

che mi hanno toccato il cuore

e fatto credere che in noi

c’è sempre un lato migliore.

A te ed al tuo sorriso

che ti illumina il viso

che ti fa cercare tutte le anime perse

che senza di te sarebbero disperse.

A te e quel modo di personalizzare

i guai del mondo

che dentro te li fa penetrare.

A te e a tutta la magia

che porti stando in mia compagnia.

A te che hai saputo non giudicare

e tutto questo sta a dimostrare

le tante verità che sai svelare.

A te ed alla mia paura

di non saperti dimostrare

Il bene che ti voglio a dismisura.

E a te che mi hai chiesto una poesia

per il giorno più bello della vita tua

non sapendo che la più grande poesia

Sei proprio tu.

poesie 1(Luisa de Franchis)