IL DIRITTO ALL’OBLIO

Raramente se ne sente parlare, eppure questo rientra nell’ambito dei diritti INVIOLABILI della persona, cioè quei diritti che sebbene non esplicitamente indicati dalla Costituzione, sono da  essa riconosciuti.

giobani 1In Italia la sua tutela è rinvenibile nell’art. 2 della Costituzione che disciplina il riconoscimento e la garanzia dei diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo, sia come membro di una formazione sociale.

Concretamente consiste nel diritto ad essere dimenticati. In altri termini, il diritto a non restare indeterminatamente esposti ai danni che la reiterata pubblicazione di una notizia può arrecare all’onore e alla reputazione.

In buona sostanza tale diritto indica una particolare forma di garanzia che prevede la non diffondibilità di precedenti pregiudizievoli.

Appare chiaro però che questa garanzia vada costantemente violata soprattutto dai media che puntualmente, a distanza di anni non fanno altro che riprendere e argomentare su questioni giudiziarie ormai superate  andando così a ledere l’immagine di persone che nel corso del tempo, hanno , sebbene a fatica, cercato di  ripulire la loro immagine sforzandosi di lasciare alle spalle un passato negativo.

Un esempio tra tutti il caso di Erika ed Omar, risalente a più di dieci anni fa, in cui i giovani hanno scontato la pena, ma ciò nonostante, vengono richiamati ciclicamente dalle testate  giornalistiche e non solo.

Un diritto questo, su cui bisognerebbe puntare qualche faro in più. Specie in una realtà come la nostra in cui non si ha più rispetto della persona e  in cui lo scoop vale più della dignità di un essere umano.

Concetta Vernazzaro