SETTIMO : NON RUBARE…

SogniCara Rossella,

sono avvilita per lo “strano “comportamento della sorella di mio marito. Ci siamo sposati pochi mesi fa e, tornando dal viaggio di nozze, ho pensato riunire familiari ed amici a casa per una cena. Mentre eravamo seduti a chiacchierare ho visto lei, mia cognata, alzarsi due o tre volte, dicendo che doveva allontanarsi per telefonare. Finita la cena, andati via tutti, mi sono resa conto che nella camera da letto mancavano degli orecchini d’oro che avevo tolto durante la serata perché mi davano fastidio. Inoltre nel bagno erano scomparsi due profumi, appena comprati. Ho subito sospettato di lei, ma a mio marito non ho detto nulla. Dopo pochi giorni ci siamo rivisti a casa di amici e la padrona di casa mi ha confidato d’aver notato che ogni volta che viene questa ragazza, qualcosa risulta sottratta e che a casa di altri addirittura l’hanno sorpresa a prelevare oggetti preziosi da un cassetto. In un’altra occasione è scomparso un portafogli ed un piccolo portacenere in argento. Ho pensato di raccontare tutto a mio marito, ma temo di sollevare polemiche e litigare, perché lui adora la sorella e non ammetterebbe questo suo vizio. Che mi consigli?

Laura

Cara Laura,

con le dovute cautele e con parole appropriate, non penso che il discorso possa degenerare in una lite. Forse tuo marito è a conoscenza del “problema” della sorella…Racconta che quella sera non hai trovato orecchini e profumi e che gli amici ti hanno confidato che sicuramente nel gruppo c’è qualcuno affetto da cleptomania. Osserva la sua reazione e digli di stare attento quando si esce con questo gruppo perché qualcuno non ha trovato il portafogli e si sospetta di una persona di cui non ti hanno fatto il nome. Capisco la tristezza e la delusione che provi, ma non ti avvilire. Sii serena e parla con calma, come se non avessi nessuna certezza del colpevole. Sicuramente la ragazza è affetta da un grave problema, forse preso superficialmente in considerazione dalla famiglia. Infatti avrebbe necessariamente ed urgentemente bisogno di uno psicologo, prima che la situazione peggiori e degeneri. Le cause di questo disturbo comportamentale non sono sicure. C’è che parla di basso livello di serotonina, di stress, di stati psichici in cui ci si ritiene inutili e falliti. Comunque chi è vittima di questo impulso irrefrenabile non ha controllo di sè stesso e si sente realizzato solo mentre ruba : l’ansia, la depressione,l’insoddisfazione vengono placate solo attraverso il furto. Inconsciamente questi sono messaggi, richieste di aiuto che denotano instabilità emotiva. Non bisogna condannare,né sorvolare o sottovalutare ma aiutare, perché situazioni come queste non si risolvono da sole, ricordando che tali patologie nascondono sempre un disagio, una profonda carenza affettiva : rubare compensa l’assenza di cure, d’amore, di attenzioni. L’oggetto rubato simboleggia ciò che si vorrebbe avere ma non si ha. Di cosa ha bisogno tua cognata? Di quali emozioni, sensazioni, desideri necessita? Di “cosa” è stata o si sente privata, da agire in questo modo per riprenderselo? Non ha esigenza di soldi o di oggetti, ma di colmare il vuoto che ha dentro, di compensare amarezze, di trasgredire per provare un’emozione che le è stata negata…Non ha bisogno di profumi, di un posacenere, di un portafogli, di un orecchino ma di un bacio, di una carezza, di un po’ d’amore e tanta tenerezza.

A cura di Rossella Argo

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