Scilla & Cariddi a Pozzuoli per il buon gusto anche con “Mister Chef Italia”

Nel centro del lato mare di Pozzuoli, nel cuore della tanto rinomata Puteoli ristorativa, ha preso vita un ristorantino dalle numerose potenzialità per affrontare e soddisfare la clientela di buongustai che esigono il buon mangiare richiedendo una qualità / prezzo che possa soddisfare le esigenze di tanti e principalmente di chi vuole il mangiare, eventi 2quasi da stellati, ma con un costo contenuto. Se il nome romano della cittadina campana, nota per essere anche il quinto comune della regione per popolazione, e il quarto non capoluogo di provincia più popoloso d’Italia, deriva dal termine latino puteo, che significa puzzare, cattivo odore (riferito all’odore delle esalazioni sulfuree emanate dal Vulcano dei Campi Flegrei), le due belle titolari della struttura, insieme allo chef  hanno voluto annullare con i profumi della loro buona cucina , ogni dubbio di chi poteva pensare di non gradire Pozzuoli per queste come per altre motivazioni. Il ristorantino “Scilla e Cariddi”, definito Taberna, che può senza dubbio essere un attributo al gusto che lo chef fa rilevare con la sua arte proponendo pietanze che, presentate in un locale molto carino, con il savoir faire delle due titolari e del personale preposto al servizio, ritrovano i sapori dei tanti localini sviluppatisi in  epoca romana,  che significavano la prima voce di crescita ed espansione dell’economia di Roma e negli scavi dell’antica Pompei, ne sono venute alla luce veramente tante. Il gusto dei romani, che come i napoletani apprezzano tanto il buon cibo, portatori delle taberne greche in Italia ed in particolare sulle litorale flegreo, viene ora espresso al massimo e messo in competizione con tanti buoni ristoranti, compreso gli stellati, che circondano il locale di Via Caldaie,17 con Tel.081 0287479 – 339 2940154 gestito da Viktoria Greehck insieme alla sorella Aryna Paula e dallo chef “ritrovato” Ciro Ramaglia. Il Ramaglia è infatti noto a tanti per essere stato un ottimo conduttore televisivo per anni, ed aver realizzato e condotto dapprima format televisivi, per una telelibera campana dal grande audience, tipo il <Maurizio Costanzo show>, poi sempre in veste di presentatore su Rete Quattro e nel contempo essersi espresso, per suo gusto e passione, da buon cuoco con continui inviti agli amici nella propria abitazione dove gli stessi hanno apprezzato la sua cucina. Di qui la volontà di Ciro di andare oltre la sua professione di presentatore e scoprire se la sua passione culinaria potesse dargli buoni risultati. Il mettersi alla prova in Svizzera per alcuni anni e lo scoprire che questo poteva essere il suo talento che gli dava e gli avrebbe dati grandi soddisfazioni nella vita è stato un tutt’uno e Ramaglia ci ha spiegato anche i motivi ed i progetti, eventi 3che attraverso questo suo nuovo impegno di vita, intende portare avanti anche con iniziative atte a spronare gli appassionati della buona cucina a migliorarsi con confronti diretti ed acquisizione di arte ai fornelli che titolati possano offrire loro. Ramaglia dice: “Sono stato a Lugano dove ho lavorato in un ristorante ricevendo, anche se indirettamente, alcuni insegnamenti del gran maestro della cucina, lo stellato Carlo Cracco, tornato in patria per mio desiderio di non starne lontano troppo, ho pensato di non ritornare direttamente al mondo dello spettacolo, ma di mettere in atto la mia passione riscoperta attraverso le esperienze vissute all’estero ed in questa bomboniera del turismo che è Pozzuoli offrire la dignità culinaria del napoletano verace, affrontando un pubblico un po’ più esigente con una cucina medio alta, perchè la gente deve mangiare quello che mangia a casa solo sviluppato con una mano esperta. Non ho intenzione di sfidare  i grandi chef che a pochi passi da me già godono di tanti consensi, ma sono felice di essere, sin da questo mio inizio di lavoro a Pozzuoli, apprezzato da ristoranti come “Bobò “ che, quando è al completo, indirizza da me i suoi clienti. La sfida è con me stesso e penso di riuscire ad esprimermi sempre più in questa attività, diversamente tornerò a svolgere i lavori che facevo prima.  Lavoro  da Scilla e Cariddi da tre mesi, in pratica dalla sua riapertura dopo una ristrutturazione, dopo otto anni di buoi assoluto, ho ritrovato la luce….. la mia!, poi ho pensato alla squadra che ho sempre avuto al mio fianco nello spettacolo, nel 2005, ed ho partecipato a loro quella che è stata  una proposta che ha fatto si che la pausa che c’era stata fosse esplosiva nel riaccendere in tutti i componenti del gruppo la volontà di ritrovarsi per fare qualcosa di nuovo. La novità proposta che è già in via di realizzazione è un programma televisivo del tipo MasterChef ; il talent eventi 4show culinario creato dal regista britannico Franc Roddam e trasmesso la prima volta dalla BBC nel 1990, successivamente rinnovato nel 2005 con una diffusione in molti altri Paesi tra cui l’Italia in onda su skyuno. Il talk show  di cucina “Mister Chef Italia” sarà una sfida tra cuochi e non cuochi con sfide che creeremo. La trasmissione non verterà sull’ospitare prioritariamente personaggi ed argomenti ma sarà aperto alla cucina nel senso pratico, scimmiottando il Masterchef principe degli ascolti televisivi da parte di coloro che si interessano o appassionano semplicemente all’arte culinaria. L’iscrizione alle gare, con 40 partecipanti previsti, sarà gratuita e riservata a coloro che hanno compiuto il 18esimo anno d’età e sarà possibile realizzarla attraverso un indirizzo di posta elettronica già pubblicizzato in diverse occasioni e che verrà proposto anche dal quotidiano “Roma”. I 40 concorrenti si sfideranno 2 per ogni puntata, e nel tempo consentito di un’ora, dovranno preparare un antipasto, un primo e un secondo che saranno sottoposti al giudizio di 4 giurati di varie categorie sociali che abbiano però una predisposizione a gusto del cibo. Ovviamente, come per tutte le gare che prevedono una trasparenza di finalità di intenti perchè la competizione sia chiara e garantita, tutti questi incontri avranno una valutazione per la parte tecnico realizzativa e di presentazione che sarà affidata  da un giudice  esperto della materia ed abbiamo pensato al giornalista enogastronomo Giuseppe De Girolamo, noto esperto in materia, penna d’oro del giornalismo enogastronomico, socio onorario di Amira, Apci, Aibes, Ais, Anp e Ada, nonché Prefetto per la Campania dell’Accademia Italiana di Gastronomia Storica e referente, nella nostra regione, della più nota rivista sull’enogastronomia “La Madia Travelfood”. La prima parte di gare eliminerà 20 dei 40 concorrenti, che non saranno del tutto esclusi, ma parteciperanno a due semifinali contendendosi i due posti di vincitori previsti. Il progetto che non prevede sponsorizzazioni in partenza, proprio perchè crediamo che possa essere apprezzato e quindi essere valutato, e ne possa essere richiesta la partecipazione del loro marchio per la pubblicizzazione da alcune aziende ed anche di buon spessore commerciale, prevede invece sin d’ora un nutrito programma. Il “Mister Chef Italia” avrà 20 trasmissioni, più un ripescaggio attraverso coupon che daranno luogo a 3 semifinali ed infine una finalissima che permetterà ai partecipanti, non cuochi professionisti, ma persone che si affacciano al mondo culinario, o che già sono appassionati alla cucina, però intendono migliorarsi, di portare nelle tasche del vincitore un premio finale di 5.000.00€ ed ogni vincitore di serata riceverà un simpatico ed utile premio”.

eventi 1Soddisfattissime delle direttive che al ristorante propone questo chef, sono la titolare e la contitolare del ristorante che, pur non avendo esperienze in campo, hanno voluto affrontare, nonostante Ucraine, e quindi straniere con una non grande conoscenza delle problematiche italiane in questo campo, un primo impatto. La titolare Viktoria, giunta in Italia tre anni addietro e poi raggiunta negli ultimi tre mesi di quest’anno dalla sorella Aryna, hanno voluto realizzare il loro sogno dell’esperienza di ristorazione in un territorio che hanno scelto ed apprezzato per le bellezze naturali, la briosità del popolo, l’allegria della gente in generale, l’essere storicamente patria dei buongustai, dei prodotti ittici e quindi del particolare e gustoso pescato che il nostro golfo può offrire.

Di ottimo impatto è stata la presentazione dei piatti che Ramaglia, unitamente alle titolari della struttura ha voluto offrire alla stampa e personaggi noti, come la cantante-attrice Anna Capasso, il presentatore Vincenzo Calabrese, Patrizio Oliva e consorte, considerato uno dei maggiori campioni che la storia del pugilato italiano può vantare, conquistatore dell’Oro olimpico a Mosca nel 1980 nella categoria Superleggeri, e per aver partecipato e vinto la medaglia d’oro in 10 tornei internazionali venendo sempre premiato quale migliore pugile della competizione, grandi meriti ai quali si aggiunge  anche, tra non molto, la sua presenza nel ruolo di protagonista  del film “il Flauto” con la regia di Luciano Capponi di prossima uscita nelle sale cinematografiche.

Pietanze curate nell’aspetto visivo con una buona presentazione, buoni sentori, qualcuno più di altri anche di buon gusto, ma principalmente l’antipasto di pesce freschissimo, ricco di varie specie di figli del mare che la nostra fauna marina possiede è quanto il grande chef Ramaglia, con cura ed arte ha proposto e dato la possibilità ai suoi ospiti di apprezzare.

Il percorso gastronomico è iniziato con una entree di:  zuccotto di riso  pilaf con zucchine, crema  di gamberetti, menta e pesto di basilico leggero.

E’ seguito un antipasto di: pesce spada marinato al limone, carpaccio di polipo fuso al caramello sempre marinato, alici marinate, salmone affumicato con sale rosa dell’Kimalaia – pepe rosa e  zuccchero di canna, insalata di mare del golfo classica e riso venere con calamari  e surimi (in giapponese surimi significa “pesce tritato”)

Come primo piatto, una vera sorpresa dello chef: spaghetti al filetto di pomodoro Pachino, apparentemente bianchi, perchè  al pomodoro, il grande artista dei fornelli, ha tolto l’estratto riportandolo ai momenti precedenti alla maturazione. Piatto dedicato alle necessità di soddisfare il desiderio della moglie Annamaria, che non mangia pomodoro e che ha spinto Ciro ad una – osmosi inversa – nel selezionare il pomo rosso dai semi e succo per portare il tutto alle origini e quindi bianco come nasce questo tanto apprezzato e necessario ingrediente che la terra offre.

Passando al secondo piatto, si è potuta gustare, una: Orata all’acqua pazza con contorno di patate speziate al limone e prezzemolo

Ad accompagnare un buon pasto, occorrevano buoni vini, e diciamo che la scelta caduta sul fornitore del ristorante in oggetto non è andata male. Sono stati infatti abbinati alle varie pietanze i vini GIO’LUNA, dell’azienda agricola “Terre d’Aglianico” di Torrecuso, per la quale era presente anche il titolare Luigi Fusco, nelle versioni di Doc e Docg Fiano, Falanghina ed una Coda di Volpe di produzione con una vendemmia tipo tardiva dalle caratteristiche organolettiche del colore: giallo paglierino carico tendente al dorato, del profumo: gradevole, delicato, intenso e del sapore con delicate note fruttate: dal secco al dolce, morbido, vellutato, pieno ma fresco con finale di frutta esotica, Da notare la particolarità di distribuzione, che questa azienda ha, solo nel campo Horeca e quindi solo ristoranti ed enoteche, proprio a significare le ottime produzioni di vini nella quale è impegnata nella realizzazione di circa 40.000 bottiglie complessivamente per anno. La nostra azienda – dice Fusco- è molto innovativa ed anche se esiste da soli10 anni non manca di creare nuove opportunità di commerci come prossimamente anche con la produzione di Zafferano, inoltre abbiamo creato lo scorso anno con il nostro giovane, 37enne, enologo Massimiliano Musto, un impianto avveniristico, primo in Campania, il “Vigna stretta” che ci permetterà di avere una produzione ristretta di uva, un grappolo, massimo due per pianta quindi un quantitativo di espressione dell’eccellenza.

La luculliana cena, in particolar modo allungatasi per i tempi trascorsi insieme allo staff completo del ristorante del quale fa parte anche Valeria, la giovane figlia di Aryna (una delle due socie), unitamente a Silvia Ramaglia e Luciano, con Ciro che ha parlato a lungo dei suoi progetti, si è conclusa con la squisita torta ricotta e pera con il Pan di Spagna alle nocciole di Giffoni, la ricotta di Tramonti e le pere di Agerola, elaborata dal secondo chef che la struttura vanta, Andrea Santoro, e che è stata accompagnata da un passito “Angelico” sempre dell’azienda agricola “Terre d’Aglianico”.

Scilla e Cariddi, con i suoi 35 posti all’interno e con 12/15 esterni, osserva l’apertura mattina e sera nelle giornate dal mercoledì alla domenica con il lunedì e martedì di riposo. Il costo medio previsto per un buon pranzo o cena si aggira intorno ai 35/40 € a persona includente anche vino della casa, mentre se magari si intende mangiare poco e gustare qualcosa di veramente ottimo, ci si può orientare scegliendo solo un ricco antipasto di mare con un costo contenuto di circa 15 € compreso vino sempre non di etichetta. Il cibo è freschissimo ed a base di pesce ed è quindi consigliabile gustare in pieno le proposte dello chef che, con i suoi deliziosi piatti, attira forse più degli antipasti il desiderio di assaporare qualcosa di elaborato da sapienti mani, ricche di un’inventiva di proposte, atte a ricevere consensi, con la voglia di migliorare sempre più se stesso, per ottenere sì successi, ma principalmente per la volontà di accontentare i clienti, forma umanitaria che Ramaglia ha sempre dimostrato nell’essere prodigo per il prossimo.

C.L.