ReteCapri: figlia di un “Dio minore”

Mentre i soliti grandi players RAI, Mediaset, Persidera, Cairo, H3G, Prima TV, hanno già ottenuto le licenze per l’uso delle frequenze e il relativo passaggio al digitale di seconda generazione (DVB-T2), Retecapri ancora attende l’assegnazione formale del multiplex N. 12. Un caso clamoroso di indebito vantaggio per i grandi operatori del broadcast televisivo in Italia, mentre Retecapri deve ancora aspettare la procedura e il bando per la licenza. Per gli altri broadcasters, inoltre, l’assegnazione è avvenuta senza gara ma con la sola conversione diretta dal vecchio al nuovo standard T2. Per quale motivo questo ritardo e il diverso percorso autorizzativo chiesto a Retecapri?
Non bisogna poi dimenticare che la rete riguardante il multiplex N. 12 ha una serie di canali diversi a seconda delle varie aree in cui è diviso il Paese. Il principio fondamentale della uniformità di frequenze viene quindi disatteso. Non parliamo poi della composizione del suddetto multiplex che prevede per metà diversi impianti in IV banda e l’atra metà in III banda. Inutile ora soffermarsi sulle conseguenze di tali scelte! Retecapri è l’unica rete nazionalecon direzione, sede, studi e strutture tecniche nel Mezzogiorno d’Italia. Dovrebbe meritare quanto meno un trattamento di favore o l’assegnazione di una licenza d’uso pari a quelle che hanno ottenuto tutti gli altri operatori. Assegnare invece una rete composta per la metà con impianti in III banda vuol dire condannare l’intero multiplex ad un difficile confronto gravissimo e discriminatorio nel mercato. Retecapri ha diritto ad avere una rete di qualità pari agli altri operatori.
Da sottolineare anche la persistenza di una situazione di disagio nel settore delle tv locali che in diverse regioni stanno vedendo l’esclusione di molte emittenti per assenza dei requisiti richiesti. Anche questo è un problema ma risolvibile con il semplice accorpamento di due emittenti per volta cominciando dal basso. Queste operazioni dovrebbero poi essere incentivate con un contributo economico o con la soppressione di canoni sulle frequenze. L’auspicio è quello di vedere risolti questi problemi con particolare riferimento al multiplex N. 12 destinato a Premiata Ditta Borghini & Stocchetti di Torino Srl (Retecapri) con l’assegnazione di una sola frequenza per tutta l’Italia, come per gli altri operatori, utilizzando la IV e la V banda e non certamente con impianti in III banda che solo pochi utenti potrebbero vedere.