Quando un’amicizia diventa opprimente

Cara Rossella,
ho una amica che da rapporto normale in cui ci si sentiva e incontrava quando possibile, ha iniziato nei miei riguardi a amicizia 1nutrire una vera e propria persecuzione. Mi chiama di continuo, anche dieci volte al giorno, nei momenti più impensati, durante il lavoro anche se sa che difficilmente posso trattenermi al cellulare. Spesso sono costretta ad interrompere bruscamente la conversazione fingendo errore di linea oppure non rispondo se vedo “numero privato” perché lei, spesso, usa questo trabocchetto affinché io risponda pensando mi chiamino da casa. Insomma non ho più pace e mio marito ha deciso che se non risolvo definitivamente questa situazione, la affronterà in modo brusco sapendo gestire la cosa a modo suo. Non voglio che succeda un finimondo tra loro due. Che posso fare?

Rosaria

Cara Rosaria,
vorrei farti comprendere che queste persone sono presenti nella vita di alcune persone perché ne concediamo la possibilità, con la gentilezza,la disponibilità,la pazienza con cui la prima volta ascoltiamo lamentele, racconti interminabili, storie allucinanti. Anche io, che da sempre sono pronta all’ascolto ed all’aiuto morale,vengo assalita letteralmente da conoscenti o amiche a cui ho concesso, sbagliando, troppa attenzione e disponibilità, non accorgendomi in tempo della instabilità comportamentale, non comprendendo per tempo che, dietro una apparente normalità, si nasconde un soggetto patologicamente assillante. Questo tipo di persona non si rende conto che le troppe pressioni rendono un effetto contrario al voluto, cioè la fuga!
Gli “opprimenti” pensano di essere amici affettuosi sempre partecipi e non comprendono poi come mai la gente si allontani, prendendo le dovute distanze. Insistono,obbligano all’ascolto, ripetono o raccontano sempre la stessa cosa angosciando il malcapitato “uditore” il quale desidera una sola cosa : darsela a gambe levate, perdendo ogni contatto con quest’individuo che non ha nessun rispetto per l’altrui libertà. E spesso l’assillante sai cosa fa? Ti fa sentire in colpa dicendo ” sei cattiva, cosa ti ho fatto? Non mi inviti più. A casa tua; non mi chiedi di uscire; cosa ti ho fatto? Che problemi ti sto dando? Chiedo solo che tu mi voglia bene” etc etc…In questo modo ci sentiamo dei miserabili e ricadiamo nel l’errore di ricominciare daccapo senza capire che abilmente hanno istigato in noi un complesso di colpa nei loro confronti che ci porta nuovamente a soggiacere al loro meschino ricatto psicologico. E poi si chiedono perché restano soli…! Ricordiamo quindi una saggia considerazione : per attrarre le persone bisogna mostrare sempre il lato migliore, senza inutili piagnistei o vittimismi estenuanti, lasciando libertà di idee ed azioni. Un abbraccio.

Rossella Argo

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