Prospero segundo conquista il pubblico di Eduardo.

“E’ tutto scritto nel diario di papà!” Ribadisce «Prospero II» nelle carni di un animale da palco della posta di Ernesto OTO TEATRO9Alterio, tra la meraviglia composta della facoltosa famiglia Selciano. Benefattrice per 37 anni di Prospero Ribera che “non aveva nulla” se non un figlio lontano che sarebbe tornato dopo la sua morte, a rompere gli equilibri di facciata dell’energico José Manuel Seda nelle vesti di Amedeo Selciano.
È possibile avere una eredità emotiva? Secondo una moderna teoria psicoanalitica si tratta di “Transgenerazionalità”. Eppure “La sindrome degli Antenati” di Anne Schutzenberger non era stato ancora pubblicato e del resto Eduardo De Filippo era un teatrante non uno psichiatra. Ma la genialità artistica è questa: intuizione a priori delle cose.
“Yo, el heredero”, prodotto da Andrea D’Odorico S.L. (Madrid) è stata una punta di diamante che Francesco Saponaro ha presentato in prima italiana al Napoli Teatro Festival 2012. La platea era avida di curiosità, seppur nel caldo asfissiante del San Ferdinando, il cast ha saputo traslare e tradurre l’universalità di Eduardo con “Io, l’erede” scritta da De Filippo nel ’42 suggestionato dall’incontro con Pirandello. La regia è riuscita a estrarre fuoco e magia della tradizione del teatro napoletano miscelandoli alla forza tellurica degli attori castigliani. Il fondale si apre con una deliziosa Rebeca Matellan nelle vesti di Bea, da subito additata scenicamente come nuova vittima sacrificale del potere FOTO TEATRO8del benefattore sul beneficiando. Personaggio che avrà un’evoluzione credibile con uno stile capace di affezionare lo spettatore.
Tutti col naso all’insù a leggere i sovra titoli nella prima mezz’ora di spettacolo, poi, l’idioma di superficie è passato in secondo piano ed è accaduto qualcosa… L’espressività, l’ironia, la sonorità, la forte presenza scenica di maschere vive come i camerieri Caterina e Ernesto (Natalie Pino e Abel Vitó), di interpreti meravigliosi quali Mikele Urroz (Adele) e Yoima Valdés (Margherita), e i ritmi di Amedeo di Josè Manuel Seda, Abel Vitón (Ernesto), Fidel Almansa (Lorenzo), Beatrice Binotti, ÁFrica García, Fernando Tejad hanno accompagnato una signora del teatro quale Concha Cuetos nel ruolo di Dorotea. Per chi era presente all’evento non sarà sorpreso di leggere critiche brillanti in ogni dove per questo lavoro.

Anita Laudando