POLLENA TROCCHIA IL CASTELLO DI SANTA CATERINA.

Nella splendida cornice cinquecentesca del Castello di Santa Caterina di Pollena Trocchia, il FAI (Fondo Ambiente Italia) con le sue “giornate di primavera”, da inizio alla maratona di due giorni (22-23/MARZO 2014) di visite guidate al patrimonio di interesse paesaggistico-artistico-culturale della cultura 3nostra bella Italia. Tra la bellezza dei tanti siti presenti  in Campania, primeggia su tutti il Castello di Santa Caterina di Pollena Trocchia, che dopo una lunga e laboriosa opera di ristrutturazione viene restituito………alla storia.

Anfitrione d’eccezione il proprietario, il Conte Mario Mazzitelli, ottantadue anni, illustre primario del reparto di Urologia dell’ospedale Pellegrini di Napoli per più di un quarantennio, oggi ritornato per sua stessa ammissione alla vita agreste, accoglie con squisita signorilità gli ospiti partecipanti, illustrando con passione partecipativa un viaggio attraverso i secoli, le vicende del vecchio maniero. Gli “aspiranti ciceroni”, studenti delle scuole medie, Valeria Visone, Davide Panico, parte trainante della perfetta e innovativa organizzazione FAI, coadiuvati dalla guida ufficiale FAI Roberta Istrini, danno inizio al mio percorso all’interno del castello. Alcuni cultura 2cennisulle origini, quando il maniero era un convento di suore dell’ordine delle clarisse per attraversare poi i locali al piano-terra che ospitavano gli ambienti per la vinificazione, qui tutto trasuda di storia. Questi locali oggi ospitano già da un po’ di tempo una struttura dedita alla ristorazione, un segno dei tempi, ma il pagamento dell’affitto  aiuta la dispendiosa gestione dell’intero castello. Raggiungiamo la corte dove è presente una statua acefala e una maschera contro il malocchio, riferimento pagano delle origini calabresi del Conte Mazzitelli. Il piano superiore è ancora nei domini del Conte, mentre una torretta presente sul tetto, durante l’ultimo conflitto bellico veniva utilizzata come punto di avvistamento degli aerei nemici. I giardini, spettacolari, circondano il perimetro del castello con una varietà di piante e alberi ornamentali, mentre i terreni confinanti ospitano  uliveti e un frutteti. Gli altri ambienti esterni al castello servivano per le attività di stallaggio mentre oggi sono parte della cultura 1struttura ricettiva. Gli “aspiranti ciceroni” ci comunicano che il nostro giro si è concluso e soddisfatti ritornano in “squadra”. Ritrovo il signor Conte dove lo avevo lasciato, sul piazzale, ma nei saluti di rito mi dice senza mezzi termini che non aveva avuto altra scelta, se non quella di fittare il piano-terra. Senza ulteriori introiti non avrebbe potuto tenere in vita questo monumento alla storia.

Cutolo Salvatore