Pierluigi Petrone: Leader Dell’Industria Farmaceutica

Di Laura Caico
Un Big della farmaceutica. Napoletano, classe 1970, segno zodiacale Cancro (che condivide con il gemello omozigoto Massimo….due gocce d’acqua!) il Presidente di Assoram Pierluigi Petrone riunisce in sé diverse e importanti responsabilità associative come presidente della sezione Chimica e Farmaceutica di Unindustria Napoli, membro del gruppo tecnico per l’internazionalizzazione di Confindustria, membro del Cda (unico europeo) del Global Virus Network di Baltimore Maryland, USA, oltre a far parte del gruppo tecnico di Internazionalizzazione Confindustriale.
Dr. Petrone, ci racconta la sua storia personale?
“Mi sono laureato in Farmacia all’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’ con una specializzazione in Piante Officinali e dal 1995 sono CEO e socio della Petrone Group: in contemporanea con questa carriera professionale ho incontrato l’amore e sono sposato da 28 anni con Luisa Sessa, milanese Doc. E’ una bellissima storia che comprende anche cinque anni di fidanzamento e che ci ha regalato la gioia di due figli meravigliosi, Allegra di 26 anni che studia Farmacia e Christian che ha da poco compiuto diciott’anni.”
In mezzo a tanti impegni, ha tempo per qualche hobby?
“Adoro passeggiare, mi piacciono moltissimo il ping pong e la montagna dove amo praticare lo sci (possiedo una casetta nella Svizzera francese dove vado, appena posso, con la famiglia) e –da buon napoletano – sono amante del mare: cerco di trascorrere la mia quotidianità tra il lavoro e la famiglia ma, pur amando i viaggi di relax, sono impegnato a viaggiare per lavoro quasi 250 giorni all’anno! Poi devo dire che amo mangiare bene e, pur non mettendomi personalmente ai fornelli, spesso sperimento nuovi sapori anche se prediligo i piatti genuini e salutari – in primis verdure e molto pesce – perché il cibo è uno dei piaceri della vita: considero poi quasi una premonizione il fatto che il mio dolce preferito sia il panettone… forse perche’ mia moglie è milanese!”
Lei, oltre ad essere il Vicepresidente di Farmindustria con delega ai rapporti con la distribuzione e membro della Giunta e del Comitato Esecutivo della sezione Piccole e Medie Imprese di Farmindustria, è da sette anni il presidente di Assoram: può dirci quali ne sono gli obiettivi principali?
“Assoram rappresenta oltre 100 aziende del settore della distribuzione e dei servizi nel settore healthcare nei canali farmacia e ospedaliero (inerenti a prodotti farmaceutici, parafarmaceutici, dispositivi medici e sanitari): il bene-farmaco rappresenta l’8% del movimentato Nazionale e la filiera del Halt Care richiede investimenti continui in formazione, tecnologie e alti standard di qualità e sicurezza. Questo 2025 è un anno importante perché il 24 giugno con un’assemblea privata e il 30 ottobre con un’assemblea pubblica ne festeggeremo i sessant’anni di vita: ci proponiamo soprattutto di collaborare con le istituzioni nazionali e internazionali, di contrastare la povertà sanitaria, sviluppare la filiera health attraverso la logistica e il trasporto.”
Proprio in merito a questi settori, cosa può dirci?
“Avere una capacità produttiva è importante per l’Italia ma deve esserci un’attività logistica che possa rendere la produzione efficace: mi permetto una piccola perifrasi “non c’è logistica senza industria, ma non c’è industria senza logistica”, perché poter produrre prodotti altamente innovativi ma non avere una capacità logistica e tecnica – che consenta una rapida consegna di questi prodotti al mondo intero – è altamente penalizzante.”
E Napoli che ruolo avrà in questo sviluppo?
“Noi dobbiamo rendere il nostro Mezzogiorno una vera cerniera che possa unire il Nord Europa al Nordafrica (che nel prossimo decennio vedrà aumentare la domanda di salute) e al Medio Oriente, dove esistono eccellenze nella ricerca e nell’innovazione di questo settore. Seguiamo con attenzione la nascita della fiera LTS a Napoli, primo punto di riferimento in terra di Partenope per i players del settore trasporti perché la logistica healthcare riveste un’importanza cruciale – in quanto anello strategico della catena – per garantire l’efficienza del sistema sanitario nel suo complesso e far diventare il nostro Paese l’hub logistico farmaceutico del bacino mediterraneo: Napoli – meravigliosa città dall’immenso patrimonio artistico, culturale, sociale filosofico e anche gastronomico che tutto il mondo ci invidia – per la sua centralità all’interno del Mar Mediterraneo potrà svolgere un ruolo sempre più importante all’interno del panorama internazionale.”
“Che futuro attende il comparto farmaceutico?
“La filiera healthcare -comparto essenziale per il benessere dei cittadini – ha dimostrato di poter superare sfide impreviste, come nel caso della pandemia, adattandosi a contesti variabili con l’ausilio di nuove tecnologie: la salute e la sanità devono essere sempre all’attenzione del governo non solo italiano ma dei governi mondiali. Il futuro della filiera è nella telemedicina, nella costruzione di catene di approvvigionamento sostenibili che permettano l’accesso dei pazienti a cure di ultimissima generazione, nell’incremento dell’e-commerce, nell’ovviare all’offshoring rilocalizzando in patria servizi e attività produttive in passato trasferite all’estero”.
Quali sono i suoi programmi a breve termine?
“C’è una novità che considero un grande onore, una proposta fattami dall’ambasciatore svedese in Italia con cui ho sostenuto due colloqui l’anno scorso, presso la sede ufficiale dell’Ambasciata nella capitale: mi hanno chiesto di diventare il Console Onorario della Svezia a Napoli – incarico che diventerà effettivo nei prossimi mesi – e sono stato molto felice di accettare per la stima e la fiducia che hanno riposto in me.”