Non é “colpa” degli altri…

Cara Rossella,
sto attraversando un periodo tremendo . Tutto va male, ogni cosa inizialmente positiva si evolve in negativa, non riesco mai a rossella 1concludere nulla di buono, come se non avessi fortuna mentre altre persone che conosco e che davvero meriterebbero dei castighi, riescono poi a cavarsela egregiamente e senza conseguenze. Sono scoraggiata perché, riflettendo sugli ultimi dieci anni della mia vita, mi considero preda di un destino avverso a cui non posso sfuggire. Io credo in Dio, mi reputo una buona osservante delle Sue regole eppure mi sento da Dio abbandonata, anzi punita.

Antonietta

Mia cara lettrice,
Il primo atteggiamento sbagliato alberga proprio nel giudicare altri ” poco meritevoli” di vantaggi che a noi non sono stati concessi…Ciò che é più sbagliato per la nostra vita risiede nel pensare che spesso siano gli altri responsabili dei nostri guai e a volte addirittura Dio a mandare punizioni per chissà quale motivo! Alla prima difficoltà, al primo problema, al capitare inatteso di una situazione poco felice, subito pensiamo ” Cosa ho fatto di male? Chissà per quale situazione sono stato punito”, cercando sempre un colpevole o una responsabilità che provenga dall’esterno. É inutile girarci intorno ma, quando siamo coinvolti in una situazione che ci fa e soffrire, o pensiamo di averla meritata oppure accusiamo altri, addirittura Nostro Signore di avercela mandata! Certo non siamo sempre noi i creatori ed i responsabili di circostanze difficili come potrebbero essere malattie o incidenti, ma bisogna accettare che molte volte alcuni nostri atteggiamenti o pensieri che poi si tramutano in azioni, hanno generato situazioni infelici ( o felici!). Questo senso di responsabilità non ha nulla a che vedere con meriti o punizioni, con fortuna o sfortuna, con giustizia o ingiustizia! Dio ci ha resi liberi di accertare o rifiutare una situazione o di scegliere le parole adatte e gli atteggiamenti,liberi di amare o detestare, fare del male o operare nel bene, di dire la verità o vivere nella menzogna. E di riceverne poi le conseguenze! Insomma noi siamo liberi di fare le nostre scelte, di “sintonizzarci” su uno stato di benessere spirituale teso all’armonia oppure sulla sofferenza e lo squilibrio. Intraprendiamo la via della compassione, della benevolenza, del perdono, della carità, della onestà e sincerità con noi stessi e poi nei riguardi altrui, ma quella via vera, reale, tangibile non fatta di chiacchiere e parole inutili. Ti assicuro che i frutti non tarderanno a venire…

Rossella Argo

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