Cara Rossella,
siamo genitori di un ragazzo di quasi 18 anni, spesso imbronciato,mai sorridente,sempre in conflitto con noi e col mondo che lo circonda. Eppure cerchiamo di essere sempre comprensivi ed accondiscendenti ma lui ci accusa, ci critica e dopo cinque minuti di colloquio sempre sopra le righe, asserisce che con noi non si può parlare né discutere, che non capiamo niente e chiudendosi a chiave nella sua stanza, non risponde alle nostre voci preoccupate, quasi a volerci punire, non sappiamo poi per cosa, perché veri motivi per un simile comportamento non ce ne sono. Non sappiamo come comportarci con questo figlio difficile e non so se riesci a capire la confusione mentale in cui ci troviamo.

Genitori preoccupati

Cari Genitori,
vi capisco, eccome…Tutto cambia velocemente e le nuove generazioni sono sempre più diverse da quelle di appena pochi anni prima. Gli adolescenti di oggi sono intransigenti, non solo “difficili”. Intransigenti verso noi genitori e la società, spesso aggressivi molto schivi e chiusi nel loro mondo, riescono a non far trapelare i propri sentimenti, le loro emozioni,non ascoltano ed inoltre reagiscono e si ribellano in modo sgradevole. Convengo che questa generazione di adolescenti dialoga “on line “non riuscendo così ad ottenere un confronto reale con gli adulti e spesso anche anche con gli stessi coetanei. Eppure ognuno di loro ha delle buone intenzioni, del talento da far venire fuori che però, essendo sempre in conflitto per vari motivi specie nei riguardi della famiglia, rischia di non essere esternato e considerato. Non posso proporvi di dargli consigli perché in questo momento otterreste effetto opposto e reazione avversa. Aspettate sia lui a farsi avanti, prima o poi questo momento arriverà, specialmente quando si troverà in difficoltà e non saprà a chi chiedere aiuto perché anche lui in fondo é consapevole che gli amici non valgono quanto un genitore.

Rossella Argo

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