L’AMORE MALATO

Cara Rossella,

il mio unico figlio si è intestardito a sposare una ragazza che non solo lo ha letteralmente ammaliato rossella 1per motivi di interesse economico, ma che offende e minaccia sia lui che noi genitori, addirittura alzando le mani su mio figlio che più volte è stato medicato in ospedale per colpa sua. Le urla e gli insulti sono quotidiani e le violenze, come ti ho scritto, non sono solo verbali. Noi genitori nulla possiamo. Lei obbliga nostro figlio a non parlarci e lui ci telefona di nascosto, raccontandoci tutto ma abbiamo compreso che, malgrado sia consapevole, non riesce a staccarsi da lei, come se fosse totalmente dipendente. Abbiamo parlato sia con un amico psicologo che con un avvocato ma quando proponiamo a nostro figlio di incontrarli, lui prima accetta e poi non si presenta, asserendo che se la moglie si comporta così è perché vuole renderlo “uomo”, farlo “crescere”, perché “lo ama troppo”! Finora siamo stati troppo accondiscendenti ma l’altro giorno, sentendolo piangere come un bambino per l’ennesima aggressione e conseguente folle pretesa economica, abbiamo deciso di intervenire con una denuncia che però lui non ha voluto firmare. Non sappiamo più cosa fare perché nostro figlio è totalmente succube di questa donna che lo istiga contro tutti.

Una mamma avvilita

Cara  mamma avvilita,

cosa non si fa pur di venire considerati ed essere amati! A volte si rischia di perdere la dignità sottoponendosi ad ignobili vessazioni o si preferisce rinunciare a cose importanti o indispensabili, pur di ricevere un po’ di affetto e qualche tenerezza e così, essere dipendenti dall’altra persona, diviene l’unica maniera per mantenere in vita il legame. Ma questo sottoporsi a tutto, pur di ricevere un minimo di gratificazione e considerazione, spesso significa disprezzo, violenza mentale e fisica e non scambio d’amore sano, vero, sincero. “ Mi ama troppo, per questo si comporta così”  sento spesso ripetere in casi come questo. Ma ciò significa abusare dell’amore che si riceve. Ed a poco a poco ci si abitua a quell’amore malato che diviene sempre più “malato” ed, ahimè, indispensabile , perché è sempre più difficile sradicare un’abitudine, tanto che nemmeno si pensa come possa essere un altro amore, cosa significhi amare in altro modo, coinvolti in un sentimento “vero” dove non esistono oppressi ed oppressori, dove il verbo “sopraffare” non esiste. Scrive Paulo Coelho : “Come i drogati rubano e s’umiliano per ottenere ciò di cui hanno bisogno, tu sei disposto a fare qualsiasi cosa per amore”. E solo chi circonda una coppia del genere nota come sia “disturbato” questo rapporto, come nessun consiglio, di chi cerca di salvare la vittima di questa specie d’amore, venga ascoltato. Finché non arriva il giorno ,e prima o poi arriva, in cui la vittima si sveglia ed inizia a capire. Basta un niente, una sciocchezza, uno spiraglio che fa intravedere ciò che prima era impossibile. E così, quel bisogno d’amore da colmare, causa di questa accettazione passiva alle più assurde angherie, si tramuta in forza, in riscatto, in redenzione: non si avverte più la necessità di dipendere, comprende che può andare avanti da solo, che basta a se stesso, che ribellarsi è meglio di arrendersi. Responsabilità e consapevolezza aprono un nuovo percorso di vita in cui il giusto equilibrio raggiunto regala una nuova esistenza, in cui dare e ricevere amore significa aver trovato la giusta strada da percorrere. Che il vento della fortuna soffi alle spalle di tuo figlio, spingendolo verso nuovi e meravigliosi orizzonti.

Rossella Argo

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