LA MIA VITA NELLE TUE MANI

Cara Rossella,

rossella 1non più giovanissima e con un divorzio alle spalle, ho cominciato a frequentare gruppi di separati e single in compagnia di alcune mie amiche. In questo tempo era totalmente lontana da me l’idea di un nuovo rapporto, ancora scottata dal fallimento precedente e pronta a non ricadere in deleterie illusioni. Ma, l’essere corteggiata spudoratamente dall’uomo più corteggiato ed ambito del gruppo mi ha indotta a capitolare. “Che fortuna” dicevano le amiche “non soltanto hai trovato un uomo con cui fare coppia fissa, ma te lo sei scelto anche affascinante, intelligente, benestante”. Insomma tutte queste “qualità” mi hanno così tranquillizzata e resa felice che mi sono totalmente affidata a lui, nel senso che ho lasciato casa mia per abitare insieme nella sua casa e poi lasciando il mio lavoro ben retribuito perché lui così ha voluto, affinché potessi dedicarmi alla sua persona e alla conduzione di casa, abbandonando amici e parenti da lui osteggiati e criticati… Forse sopravvalutando la sua persona e coinvolta emotivamente ho totalmente messo la mia vita “nelle sue mani”. Ma adesso, a distanza di quasi quattro anni, le cose sono cambiate, anzi lui è cambiato, rivelando evidentemente la sua vera natura : distratto, arrogante , presuntuoso a volte offensivo con parole piene di livore e disprezzo nei miei confronti, mi considera come una sua dipendente, una da gestire, da comandare, da giudicare. Non c’è più amore e, a questo punto, non so se ci sia mai stato. Vorrei trovare la forza di lasciarlo ma contemporaneamente temo sia lui ad abbandonarmi e mi sento persa, perché è come se io non possa valere niente, senza la sua presenza. Mi sento smarrita, condizionata dalla paura della solitudine in cui potrei sprofondare.

Francesca

Cara Francesca,

innanzitutto perdona se ho dovuto riassumere la tua lunga lettera. Sappi che è molto più “comodo” chiudersi nella coppia costituita che protegge (apparentemente) da tutte le delusioni ed i pericoli esterni, molto più “comodo” non aver bisogno del mondo che ci circonda e confrontarci con gli altri, certi che in questa coppia, in questo “guscio” di protezione, possiamo trovare tutto ciò per cui vivere. E così, poco a poco, disimpariamo, ci allontaniamo,ci disinteressiamo di ciò che ci circonda, per dedicarci l’uno all’altro in maniera totale,vivendo in simbiosi, così tanto uniti da non renderci neanche conto di dove finiamo noi ed inizia l’altro, ritrovandoci di poco valore, in un intreccio totale di motivazioni, abitudini, coinvolgimenti. E così ci si dimentica di se’ ,costruendo nell’altro un “noi stessi” ideale, nascosti come siamo dietro un compagno che per noi rappresenta il “tutto” e che, apparentemente come in questo caso, regala sicurezza e amore. Ecco, l’amore…Un amore distorto che fa divenire insicuri e dipendenti, un amore fondato sul condizionamento e la sottomissione, un amore così malsanamente vincolante che induce a dimenticare che avremmo saputo ben gestire da soli tutte quelle cose per cui ora diciamo continui “grazie” di asservimento, riconoscenti di esser stati “scelti” tra i tanti, ritenendoci “fortunati” d’avere finalmente accanto un essere umano che ci ha privilegiati a diventare “coppia” tra tanta desolazione e solitudine! Diventa così impossibile ricostruire “come eravamo”,difficile e complicato riprovare a camminare da soli dopo esserci “affidati” in tutto e per tutto, dopo aver delegato un altro a costruirci le giornate, dimenticando che inizialmente quello scegliersi doveva essere per amore, per passione, per desiderio e non per timore della solitudine o per mancanza di alternative! Ora che ti sei svegliata dal letargo, cara Francesca, osservi con lucidità l’impostazione errata di questo rapporto, e comprendi finalmente che la paura dell’abbandono altro non è che paura della solitudine, quella solitudine così temuta che in un momento iniziale ti ha fatto scegliere lui, l’uomo sbagliato ma sopravvalutato, che in quel momento sembrava “perfetto”,ma lo era solo per colmare un’altra assenza.Lo so che è difficile, quasi insormontabile ai tuoi occhi questo necessario distacco o una diversa impostazione del rapporto,ma prima o poi qualcosa dovrà sopravvenire per scuoterti e portare aspetti nuovi e positivi alla tua esistenza. Finalmente osserverai il mondo che ti circonda con altri occhi, scorgendo altre favorevoli opportunità e specialmente ritrovando te stessa e la tua dignità, ora calpestata e offesa.

Rossella Argo

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