La Costituzione…storia antidemocratica

costituzioneTutte le leggi,quando vengono approvate vanno rispettate, questa è una regola che in una democrazia vale per chiunque ne faccia parte. Crediamo sia il caso, però , di rinfrescarci la memoria sulla storia della legge basilare su cui nasce la nostra Repubblica. Rivisitando scrupolosamente gli atti della Costituente, ci si accorge che non vi fu chissà quale palpitante discussione per poter raggiungere gli obiettivi di una larga intesa di maggioranza sulla essenziale disciplina su cui si andava a legiferare.
Vi furono,anzi, circa 120 votazioni nella Costituente che si risolsero con una elementare maggioranza, in più occasioni lievissima,con differenze anche di un voto. Più di 80 volte in Commissione e quasi 40 volte in Assemblea, vi fu uno scontro durissimo gli uni contro gli altri a colpi di maggioranza. Insomma certamente la nostra Costituzione non nasce con quei principi unanimi che ci hanno voluto far credere storicamente. Pensate che uno degli articoli più spesso propagandato, la “Repubblica è fondata sul lavoro”, arrivò sul filo di lana per 239 a 227 voti; per non parlare poi quando si dovette decidere sulla forma di Stato, di Governo e dell’elezione dei membri, vi fu una quasi rottura che spaccò a metà la Costituente per 187 a 185; anche sulla famiglia vi fu una diversità che fece sopprimere l’introduzione del matrimonio “indissolubile” fatta in commissione con una votazione esigua di 194 a 191. Le divisioni e gli scontri si acuirono su quello che potremmo definire il tema dei temi, attuale come non mai, cioè sui “Decreti Legge” . La lotta fu acre, perché sia per ragioni storiche(i governi fascisti ne avevano abusato), ma essenzialmente per un disequilibrio fra i poteri del “Presidente della Repubblica” e del “Premier”(inizialmente così si voleva identificare il capo di Governo), scusate, “Presidente del Consiglio”. Così accade, che la maggior parte dei 292 emendamenti della commissione, furono approvati a maggioranza, e così 314 furono respinti. Anche in quei momenti storici così importanti già cominciavano le prime manovre, di allontanamento durante le votazioni, per far abbassare il quorum o addirittura strategicamente per non impedire le votazioni. Allora ci accorgiamo che, gli attuali nostri parlamentari, non hanno inventato niente. In quel lontano e confuso 22 dicembre 1947, allorché a scrutinio segreto, alla vigilia di Natale, frettolosamente fu convocata la Costituente per la votazione finale sul testo della “Costituzione della Repubblica Italiana”. Stremati dal confronto sempre più duro e vogliosi di divulgare quel documento al popolo, che ne reclamava la nascita, finalmente vi fu una votazione a maggioranza con 453 si su 556 aventi diritto al voto; ma qui dobbiamo registrare una cosa alquanto strana da parte del relatore della commissione , Meuccio Ruini, che, pur rendendosi conto del buon lavoro fatto, e che il testo approvato era certamente il migliore in quel frangente,ma prevedendo evidentemente la possibilità di migliorarlo e modificarlo, concluse : “Ma forse, sì, non tacciamolo, onorevoli colleghi, molta parte del popolo italiano avrebbe voluto dall’Assemblea Costituente qualcos’altro ancora… “ Tanto è veritiera questa affermazione, che l’anno seguente all’approvazione della Costituzione,siamo nel 1948, nientedimeno aggiunsero che gli avrebbe fatto solo bene cambiarla negli anni… Le lotte politiche erano state preludio della Costituzione, dove gli schieramenti opposti si accusavano vicendevolmente sulle svariate mancanze,dolendosi della svogliata attuazione. Nel contempo,vi era però anche una grande soddisfazione per il lavoro svolto, pur se già si comprendeva che la crescita e il progresso avrebbero inevitabilmente reso talvolta necessarie delle modifiche che andassero al passo dei tempi. Essere eredi di un così importante patrimonio, come la Costituzione, significa avere l’occasione di arricchirsi umanamente, ma diventa anche circostanza sostanziale affinché ognuno si assuma le responsabilità di quanto ha ricevuto, comprendendo il senso di questo inestimabile lascito, e non affidandosi a giudizi devianti e integralisti. Negli anni abbiamo imparato come il mondo si evolva, tanto velocemente, che a volte diventa arduo stargli dietro; la società cambia, le novità imperversano, l’economia ha gli alti e bassi, la gente ha sempre maggiori e diverse necessità; questa evoluzione non risparmia la politica e le attività inerenti il Governo, così nascono problemi sconosciuti. Questa breve cronistoria, vuole servire sia a dare delle conoscenze circa la nascita e lo sviluppo della nostra carta Costituzionale, ma anche per dare un freno a tutti quelli che con troppa facilità agitano le piazze con il pericolo di fantomatici attacchi allo Stato ed alla Costituzione,a colpi di maggioranza, come se fosse un colpo alla democrazia; se così fosse il nostro paese sarebbe nato dall’antidemocrazia. Si critica anche la chiesa, perché non si adegua ai tempi attuali, ma si ritiene che regole e principi scritte sessanta anni fa non possano essere migliorate, questo è incomprensibile. Crediamo sia necessario conoscere sempre, anche in maniera approfondita, gli argomenti di cui si vuole parlare perché é ingiusto fare affermazioni sbagliate su conoscenze limitate o inesistenti, solo perché bisogna dire tutto e il contrario di tutto. Impariamo su ciò che non conosciamo non si può parlare , si deve tacere.

a cura di Daniele Vitale