La “vera” gentilezza

Cara Rossella,

ROSSELLA 1giorni fa ho assistito ad una scena poco piacevole: una signora anziana, educatamente, aveva più volte chiesto ad una commessa il prezzo di una giacca e questa ragazza, infastidita, l’ha risposta in modo poco educato. Nemmeno cinque minuti dopo per strada vedo una ragazza cominciare ad inveire contro una signora che col carrellino della spesa l’aveva sfiorata. Pochi passi ed ecco un ragazzo litigare con la fidanzatina, iniziando con una sequela di insulti. Ormai queste situazioni si ripetono quotidianamente e penso che tutto stia andando a rotoli perché stiamo diventando sempre più arroganti, presuntuosi, maleducati. Devo dirti che a volte mi meraviglio se qualcuno mi saluta con educazione, mi sorride, mi cede il posto o mi tiene aperta la porta di un negozio, mentre entro. E infatti la stessa cosa capita quando io, che per natura sono gentile, vengo guardata con stupore o addirittura sospetto, quando ringrazio, gentilmente chiedo qualcosa o sorrido. Questo mondo, in cui i furbi abbondano come gli  egoisti ,non è più abituato alla gentilezza!

Enza

Mia cara Enza,

la “vera” gentilezza regala grandi soddisfazioni non solo a chi la riceve ma anche a chi “naturalmente” la dona. Non si tratta solo di educazione, ma di essere ben disposti a dare “amore” al prossimo, istintivamente, senza secondi fini! Eh già, perché esiste una netta distinzione tra chi è gentile per “scelta”, cioè per convenienza ed opportunismo, e per chi lo è senza secondi fini, cioè in modo schietto e genuino. Disgraziatamente, di questi tempi, la gentilezza, quella spontanea, è sempre meno evidente. Una volta i genitori insegnavano ai bambini il valore della gentilezza: si era gentili con gli anziani, con i sofferenti. Per tutte le persone in condizioni difficili la gentilezza altrui era di conforto. Ma questa gentilezza non era solo rispetto, ma amore. Si insegnava a comunicare con “amore”. Poi i tempi sono cambiati e sempre più persone identificano la gentilezza con la fragilità, l’eccessiva ingenuità, spesso scambiata per dabbenaggine.Ed in questo mondo difficile, dove per superare gli ostacoli e cercare di sopravvivere bisogna dimostrarsi duri e spietati, ecco che la gentilezza è diventata “out”, un limite, una debolezza, un disvalore. Con amarezza scrivo queste cose, ma ho constatato sulla mia pelle, che la realtà è questa. Non c’è più attenzione verso  gli altri forse perché ormai non c’è più attenzione nemmeno verso noi stessi,  spesso coinvolti da apparenti vantaggi personali che non ci rendono umani, e che ci privano di quei sentimenti che appagano lo spirito, cosa che ormai ,a quanto pare, poco importa…Vedi, cara Enza, c’è molta confusione su questo valore , spesso innato : si diventa “ricchi dentro” quando si è gentili, quando si fanno delle buone azioni, quando si ascolta con pazienza uno sfogo, quando si comprende o si perdona qualcosa. Insomma qualsiasi gesto, qualsiasi cosa si doni con “amore”, anche un pensiero, un fiore, e non solo un importante dono, regala a se stessi un ulteriore guadagno che arricchisce l’anima. Quante persone conosciamo che pur possedendo grossi guadagni in banca sono “poveri e miseri dentro”? Spesso si viene ingannati da queste persone che ostentano ricchezza e che poi non regalano neanche un sorriso, o da persone che io chiamo i “falsi generosi”, quelli che per convenienza fingono di voler dare e forse, materialmente, danno ,ma che nulla hanno nei propositi del cuore, solo perché “socialmente conviene”, perché aspettano un ricambio, un favore! Gente arida a cui non interessa la serenità d’animo che diventa appagamento interiore, propria dell’altruista e del generoso. Da domani, se vogliamo star meglio principalmente con noi stessi, cominciamo col regalare un sorriso.

Rossella Argo

Manifesto della Gentilezza (tratto da Psycologies)

“Noi crediamo che in un mondo che tende alla disumanizzazione abbiamo più che mai bisogno di gentilezza. Verso noi stessi, gli altri il pianeta.

Noi crediamo che essere gentili voglia dire essere rispettosi nei confronti di tutto quello che ci circonda: persone, animali, ambiente.

Noi siamo convinti che l’era dell’aggressività e del “ciascuno per sé” sia tramontata.

Noi crediamo che sia arrivato il momento di affrontare la vita con più dolcezza, più comprensione, più attenzione.

Noi crediamo che essere gentili significhi essere parte attiva di un processo di miglioramento dell’esistenza di tutti.

Noi crediamo che la gentilezza sia una forza interiore e una forma più alta di intelligenza.

Noi crediamo che essere gentili sia un valore contemporaneo.

Noi crediamo che la gentilezza sia un’attitudine. E come tale si possa apprendere.

Noi crediamo che la gentilezza sia contagiosa e di conseguenza altamente efficiente.

Noi siamo convinti che la gentilezza debba concretizzarsi in piccole azioni che contribuiscono a innescare un grande cambiamento”.

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