L’ultimo addio

tristezza2Cara Rossella,

questo prossimo periodo di novembre, mese dei defunti ed il seguente, natalizio, saranno per me ancor più tristi degli ultimi mesi, trascorsi senza la persona che ho amato. No, non è come pensi o come molti ti scrivono chiedendo un consiglio per una separazione o per un amore finito. Lui, il mio amore se n’è andato per sempre con un brutto male, in quaranta giorni . Nemmeno il tempo di capire, di rendersi conto, di sperimentare una cura. Ancora giovane, ancora pieno di vita e di amore per me.  Non riesco a farmene una ragione. Sono diventata aggressiva e rabbiosa verso gli altri, verso la vita, verso me stessa che non ho potuto far nulla per accorgermi in tempo del male che lo stava cambiando, che lo consumava.  Non mi perdono la mancanza di rapidità nel rivolgermi ad altri medici, ad altri ospedali, anche all’estero. Forse avrebbe vissuto di più. Forse si sarebbe salvato. Mi sto logorando anch’io, giorno dopo giorno. La vita non ha più senso e non ci sarà mai più una passeggiata al mare, una canzone da cantare in due, un panino da mangiare seduti su un muretto, un film da condividere, una mano da stringere, una spalla su cui appoggiarmi per sentirmi protetta e felice.

Flora

Cara Flora,

non posso far nulla per te che alla sofferenza del distacco unisci inutili sensi di colpa e rifiuto del futuro. Nessuno può farlo. E’ questa l’impotenza nel  dolore. Tu, soltanto tu potrai lentamente aiutare te stessa a convivere con questa assenza, per sopravvivere. Dalla nascita, sino alla fine dei nostri giorni, la vita ci riserva dispiaceri, distacchi, addii di ogni forma, di ogni tipo. Alcuni transitori, altri definitivi, ma ogni volta pieni di amarezza, dolore e tristezza. Alcuni si ribellano, come te, angosciandosi, non accettando la scomparsa, l’allontanamento. Altri si chiudono, evitando di mostrare la sofferenza, soffocando le emozioni. Altri ancora riflettendo sul distacco e forse, preparati psicologicamente, trovano una via che li induca ad accettare l’assenza ed il cambiamento. Credimi Flora, meglio trovare le energie, le forza per proseguire il cammino, anche se da soli, che restare inermi ed indifesi o facendosi sopraffare dalla rabbia, dal tormento, arrovellandosi nel cercare una colpa o una mancata soluzione. Non ci sono regole da seguire o programmi per evitare la sofferenza. Bisogna solo rendersi conto che si cresce e si sopravvive solo “accettando” ogni separazione perché il disperarsi rende ancor più doloroso questo distacco. Hai perso la stabilità, la sicurezza, la speranza, la fiducia, il sorriso , ma accanendoti ancor più aggravi l’incapacità di reagire positivamente, per il tuo bene, per la tua incolumità psico-fisica. Devi importi, a poco a poco, di “ricostruire” te stessa  con impietosa lucidità e con tenera indulgenza, anche se ciò impone un percorso lungo e complicato, spesso doloroso ed inaccettabile. Il tuo dolore (come il tuo amore) continuerà, ma vedrai che, attraversando una prova tanto difficile, potrai in seguito affrontare da sola qualsiasi cosa, ritrovandoti più stabile e forte cosicché le tue scelte diventeranno più decise ed essenziali. Solo così riuscirai a governare meglio la tua vita,trasformando un vuoto incolmabile in profonda forza  Sembra assurdo ma in questo grande dolore troverai rifugio,conforto ed incoraggiamento per accettare il tuo destino.

A cura di Rossella Argo

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