“Il futuro possibile” Convegno a Roma contro violenza e discriminazione

Il dato presentato: il 52% delle lavoratrici non conosce le norme a loro tutela  Il Segretario Generale Unisin/Confsal Contrasto: “Colmare il gap tra diritto e applicazione delle regole” 

Il 52% delle donne lavoratrici nel settore del credito non è a conoscenza delle norme a loro tutela. È uno degli elementi che emergono dall’indagine condotta dal Coordinamento Nazionale Donne & Pari Opportunità di UNISIN/CONFSAL, presentata oggi nell’Aula Magna dell’Università Roma Tre – Facoltà di Lettere e Filosofia – nel corso del convegno “Il futuro possibile: lavoro, parità, innovazione, sostenibilità. Contro ogni violenza e discriminazione”.

L’evento è stato organizzato da UNISIN/CONFSAL in collaborazione con UnIRE – Università in Rete contro la violenza di genere e con il patrocinio di GIO – Gender Interuniversity Observatory; Università di Pisa CISP Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace; RUniPace Rete Università per la Pace. Un appuntamento “fortemente voluto” dal sindacato bancari perché, come ha spiegato il Segretario Generale UNISIN/CONFSAL Emilio Contrasto, “verte su temi essenziali che interessano il mondo del lavoro, in un’ottica di non discriminazione. Quello del credito – ha infatti sottolineato Contrasto in apertura dei lavori – è un settore all’avanguardia rispetto a una serie di norme che interessano il mondo del lavoro nel suo insieme. Quello che emerge con evidenza dall’indagine condotta – ha detto Contrasto – è la presenza di un gap tra il diritto esistente e la sua applicazione nella vita quotidiana. Per eliminare questo gap è necessario rafforzare le attività di “formazione e informazione negli ambienti di lavoro al fine di prevenire situazioni di discriminazione e fenomeni di violenza”.

Sempre dalla lettura dei dati evidenziati nel corso del convegno emerge che oggi più del 50% degli addetti è formato da donne, ma poi questa percentuale scende al 35% se ci si focalizza sui quadri direttivi e scende ancor di più se si guarda ai dirigenti: 18%. Il che, unito al 52% delle intervistate che dichiarano di non conoscere le norme a propria tutela, al divario retributivo certificato, ai casi di violenza psicologica e verbale registrati sui luoghi di lavoro, porta la Responsabile Coordinamento Nazionale Donne e Pari Opportunità UNISIN/CONFSAL Daniela Foschetti a parlare di “percentuali, dati e fenomeni disarmanti che hanno fatto da ispiratori alla nostra iniziativa”.
Il sindacato bancari ha organizzato questa giornata insieme al mondo accademico e giornalistico. Moderata dalla caporedattrice del TG1 Alessandra Mancuso, la tavola rotonda è stata animata in particolare da esponenti di UnIRE e da docenti e ricercatrici di Università di Roma, Pisa e Milano. La professoressa di Filosofia Morale di Roma Tre Francesca Brezzi ha invitato a porre attenzione alla violenza insita in un certo tipo di linguaggio che solo apparentemente è “neutro”, mentre nasconde in verità pregiudizi e stereotipi sessisti e discriminatori (molteplici gli esempi di indicazioni di ruoli e di messaggi pubblicitari presentati in questo senso). La ricercatrice di Diritto costituzionale all’Università di Milano Costanza Nardocci ha presentato una riflessione sul fatto che il diritto internazionale in tema di diritti umani è solo “presuntivamente universalista” e, tarato sul maschile, non sempre tiene conto fino in fondo delle specificità delle donne. Le professoresse Daniela Belliti e Marina Calloni hanno sottolineato l’importanza della collaborazione tra Università e organizzazioni sociali mentre la ricercatrice Nannerel Fiano ha ricordato le gravi condanne inflitte, anche nel corso del 2022, all’Italia dalla Corte europea dei diritti dell’uomo e insistito sull’importanza della prevenzione e della protezione delle donne vittime di violenza. La professoressa di Diritto pubblico comparato all’Università di Pisa Elettra Stradella ha spiegato il concetto di “backlash” e come questa “retrogressione” in atto in alcuni paesi dell’Europa dell’Est rispetto ai diritti delle donne sia collegata alle crescenti pulsioni populiste.

Sono intervenuti anche la parlamentare Ylenja Lucaselli, componente della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione, sottolineando l’importanza di affrontare la questione dal punto di vista culturale e il giornalista di RaiNews24 Stefano Corradino in collegamento da Lampedusa, mentre per il settore bancario la Presidente del Comitato Affari Sindacali e del Lavoro dell’Associazione Bancaria Italiana Ilaria Dalla Riva ha sottolineato che “molto è stato fatto, ma se vogliamo continuare ad agire su questo fronte non dobbiamo smettere mai, istituzioni e associazioni, di parlarne e di affrontare concretamente la questione”.

Un concetto condiviso nell’intervento di chiusura dal Segretario Generale CONFSAL, Angelo Raffaele Margiotta, il quale ha sottolineato che il sindacato ha sì lo strumento della contrattazione collettiva per combattere fenomeni di discriminazione, però può fare anche molto altro per contrastare pregiudizi e anche casi di violenza, quella fisica e quella più subdola psicologica: un esempio virtuoso in questo senso è proprio l’indagine e il convegno organizzato da UNISIN/CONFSAL insieme al mondo accademico e giornalistico, “un ottimo inizio che merita di proseguire”.