H2O

acquaIn medicina esiste un dogma elementare: una corretta idratazione è fondamentale per lo svolgimento di tutte le reazioni biochimiche e di tutti i processi fondamentali per la vita. Tra questi il trasporto dei nutrienti, la regolazione della temperatura corporea, l’azione detossificante verso determinate sostanze e l’equilibrio idrico.

Purtroppo però una recente ricerca condotta da GfK Eurisko ha evidenziato che ben il 5% degli Italiani, pari a circa 2 milioni di persone, non beve acqua a sufficienza. Il dato è estremamente grave se consideriamo che il nostro corpo, come ci insegnano fin dalla più tenera età, è fatto per la maggior parte di acqua. Precisamente in media circa il 60% in quanto la percentuale di acqua del corpo è massima nel neonato (75-80%) e minima nell’anziano (40-50%). La percentuale di acqua varia inoltre da organo ad organo; essendo massima nel cervello (85%), organo con la più alta attività metabolica, e minima nel tessuto adiposo (20%).

Da quanto appena detto risulta importantissimo mantenere un buon livello di acqua, il che significa compensare, in maniera adeguata, le perdite giornaliere. Ma quali sono i rischi di una cattiva idratazione? Possiamo così schematizzarli:

  • Una diminuzione totale del 2% di acqua è in grado di alterare la termoregolazione e influire negativamente sul sangue rendendolo più viscoso.

  • Una diminuzione del 5% è invece responsabile di crampi

  • Una diminuzione del 7% risulta implicata in allucinazione e perdita di coscienza.

  • Una diminuzione del 20% è incompatibile con la vita

La domanda che sorge di conseguenza spontanea è: quanta acqua va bevuta al giorno? In realtà non possiamo dare una quantità precisa, in quanto andrebbe definita sulla base del tipo di attività svolta dalla persona. Possiamo però garantire che un organismo a riposo necessita di circa 2 litri e mezzo di acqua al giorno.

A cura di Alessandro Amitrano