GENITORI, UN’ARTE DIFFICILE

genitori e figliCara Rossella,
il mio attuale tormento riguarda l’unico mio figlio, ormai diciottenne, già due volte bocciato al liceo, che trascorre la maggior parte del suo tempo su internet, abbagliato da questo mondo virtuale, tra videogiochi e social network. Non riesco a comunicare con lui, non riesco a comprendere quali siano i suoi programmi, le sue aspirazioni : all’inizio è in ansia per il nuovo anno scolastico, dopo poco non sembra importarsene, poi lo vedo nervoso e scoraggiato. Insomma non riesce a trovare un equilibrio, incolpa me dei suoi fallimenti ed io, separata ormai da tempo da suo padre (totalmente assente nel suo ruolo) mi vedo responsabile per il futuro di questo ragazzo.
Letizia

Cara Letizia,
i ragazzi di questi nostri tempi sono fragili, impazienti, si scoraggiano molto facilmente, pretendono di ottenere subito ciò che hanno visto ad un amico, forse più ricco e viziato,senza rendersi conto di altre priorità e dei sacrifici che i genitori fanno quotidianamente. E’ logico che poi si dimostrino disorientati quando devono superare inevitabili prove senza l’ausilio genitoriale, anche se apparentemente desiderano mostrarsi sprezzanti, autonomi e menefreghisti. Mia cara, il “mestiere” di genitori non è semplice e non devi lasciarti abbattere così facilmente dalle difficoltà perché tu, data l’assenza paterna, sei l’esempio primario di tuo figlio. Devi abituarlo ad essere autonomo ma questo cammino verso l’indipendenza deve essere incoraggiato principalmente stimolando la fiducia in sé stesso, affinché prenda coscienza dei propri limiti e delle proprie capacità, incentivando il suo naturale sentimento di conoscenza e curiosità, senza sostituirsi alle scelte, ai giudizi, alle reazioni. Tutto ciò con grande attenzione, senza opprimerlo, affinché possa sperimentare anche sbagliando, perché solo in questo modo capirà il vero significato di “autonomo”e “responsabile”. I ragazzi, quando cominciano a sentire la necessità di una propria indipendenza e di un proprio equilibrio, divengono insofferenti alle ingerenze genitoriali, eppure hanno sempre bisogno di una guida che sappia dimostrarsi rigorosa ma anche amorevole senza diventare invadente o, ancor peggio,opprimente. Quindi il tuo compito è quello di “seguire responsabilizzando”. So che non è facile, che troverai molte difficoltà…Sostituisciti,per quanto è possibile, alla sua “navigazione in rete “o al “videogioco”, cerca il dialogo,ormai così raro e frettoloso tra genitori e figli, magari per condividere contenuti, emozioni, sentimenti, problemi, incoraggiandolo senza proiettare su di lui i tuoi desideri ed ambizioni.Cerca di aiutarlo a non essere più un ragazzino ma un un adulto consapevole, che fa le sue scelte, magari sbagliando… La differenza fra un bambino e un uomo è questa.
Rossella Argo

Quando i genitori fanno troppo per i loro figli, i figli non faranno abbastanza per sé stessi. Elbert Hubbard

Per chi volesse contattare Rossella, inviaci una email a rossellaargo@gmail.com