Criticare, giudicare, condannare…

non giudicareCara Rossella,

sono triste e piena di rabbia perché la maggior parte delle persone non si impiccia dei loro problemi. Sono sposata da 4 anni, senza figli. All’inizio del matrimonio questa, di non avere figli, è stata una nostra scelta, poi non ne sono arrivati. Ci siamo rivolti ad ottimi specialisti i quali hanno constatato che sia io che mio marito non abbiamo problemi e che potrebbe essere un blocco psicologico per il troppo desiderio di averne. Non so se ciò sia vero o meno ma la cosa che mi fa andare su tutte le furie è questo continuo chiedere “Ancora niente bambini?” “Come mai non riuscite ad averne?” “Potreste adottarne uno” “Di chi è la causa, tua o di tuo marito?” e così via. Addirittura un’amica giorni fa ha esordito :” Eh, se tuo marito avesse sposato la sua ex e tu il tuo ex, invece di lasciarli in quel modo e farli soffrire tanto, forse di figli ne avreste avuti!”. Capisci che malignità? Insomma già siamo nervosi ed agitati…In più si aggiungono le persone che intervengono con malizia, cattiveria, curiosità. Possibile che bisogna vivere sempre bersagliati da domande e sotto giudizio altrui?

Milena

Cara Milena,

potrei risponderti che certa gente ama metter fuori parole spinta dall’ignoranza, senza tatto ed intelligenza, ma questo significa già giustificarla…Invece, ahimè, devo convenire con te che spesso non si tratta di essere cretini ma puramente cattivi. La natura umana produce esseri superficiali, egoisti, intolleranti. C’è gente che offende con sarcasmo o, ritenendosi di intelligenza superiore, pretende di dare consigli e risposte. Mormora, chiacchiera,ama pettegolare col gusto sottile di condannare…Per questo genere di persone è molto più facile, più comodo, meno impegnativo guardare gli altri anziché vedere il proprio vuoto interiore, i propri errori, i difetti. Non si può contrastare la natura di un essere superficiale che giudica senza sapere, di un essere inutile che si erge a portatore di verità, che persevera nelle offese e nelle cattiverie gratuite nascondendosi molto frequentemente dietro la maschera del falso buonismo. Hai mai sentito parlare della filosofia di vita del pensatore tedesco Schopenhauer? Egli si scaglia sulla tesi della «bontà e socievolezza» dell’uomo. Infatti, secondo Schopenhauer, la regola dei rapporti umani è sostanzialmente il conflitto ed il tentativo di sopraffazione reciproca a causa della cattiveria innata degli individui. Infatti le disgrazie altrui provocano spesso soddisfazione all’istinto egoistico, mentre ogni vantaggio del prossimo, infastidisce ed irrita. Quindi, se vuoi un mio consiglio, cerca tu di essere superiore e di ignorarli, per quanto possibile. Non innervosirti sennò cadi nella trappola: la prossima volta guarda queste persone con occhi diversi. Non ti fanno pena? Pensa che giudicano te per cattiveria, per sentirsi superiori,perché l’odio che hanno dentro e da cui vengono divorati non possono dirigerlo contro loro stessi e lo proiettano fuori. Chi ama se stesso, chi sa accettarsi non ha bisogno di giudicare gli altri. Ricorda che ci saranno sempre critiche gratuite,invidie latenti, fastidiosi giudizi di chi si ferma solo all’apparenza, senza immaginare ciò che si nasconde dietro ogni essere umano. Ti lascio con una frase di Tommaso da Kempis, monaco agostiniano “Non fare gran conto di chi ti sia favorevole o contrario; piuttosto preoccupati che, in ogni cosa tu faccia, Dio sia con te. Abbi retta coscienza e Dio sicuramente ti difenderà. Non ci sarà cattiveria che possa nuocere a colui che Dio vorrà aiutare”

Rossella Argo

per chi volesse contattare Rossella, inviaci una email a rossellaargo@gmail.com