COMPAGNIA TEATRALE” LA RIBALTA”

Continua il nostro excursus tra le compagnie teatrali per porre questa volta l’attenzione su la COMPAGNIA TEATRALE LA RIBALTA, NATA DALLA PASSIONE DI PASQUALE ESPOSITO E TEATRO3SILVANA PETTI una realtà che nel corso degli anni, nella città di Napoli, è diventata una associazione (no – profit)  esclusivamente dedita all’attività  teatrale, laboratorio per tanti giovani talentuosi che si sono cimentati nell’arte della recitazione. Questa settimana vi proponiamo la compagnia “LA RIBALTA” Con la commedia “CAVIALE E LENTICCHIE” AL TEATRO S. TERESA  VIA  NICOLARDI 235- NAPOLI /SABATO 23 FEBBRAIO 2013 ORE 20:00/ DOMENICA 24 FEBBRAIO 2013 ORE 18:30

LA

TRAMA
La storia del teatro è felicemente popolata da protagonisti di povera condizione, capaci di ridere delle proprie stesse miserie, e soprattutto pronti, ogni giorno, a reinventarsi la vita.
Di questa festante genìa sono evidentemente eredi i bizzarri protagonisti di “Caviale lenticchie”, componenti d’una famiglia popolare cui le ingegnose ribalderie del capofamiglia regalano ogni giorno più sogni che denari. All’alba degli anni quaranta, in una riadattata soffitta illuminata dai tetti assolati della città sottostante, le invenzioni del sedicente “commendatore” Liborio La Manna coinvolgono in TEATRO 2un unico vortice i sogni un pò repressi della sua donna Maddalena e quelli ancora limpidi della figlia Fiorella, le fantasie teatrali della sorella Caterina e le accomodanti astuzie del dirimpettaio Vincenzo.Ad attraversare le loro storie, ci sono anche un figlio stralunato, un mariuolo dal cuore tenero, un portinaio sempre alla porta, e persino un nonno a noleggio.
Quando poi a costoro si aggiungono un emozionabile giovinetto dell’alta società con tanto di mamma-Contessa apprensiva, una Contessina alla gioiosa scoperta delle altrui sofferenze, un Barone un pò tirchio e un subdolo tutore, tutti improvvisamente si ritrovano immersi in una appassionante trama a tinte gialle, con contorno di spari e sussulti, apparizioni e misteri.La commedia allora festosamente esplode, lambisce i confini della farsa,dispensa ininterrottamente comicità ed emozioni mescolando teatro e vita, finzione e realtà. E, prima che si spengano le luci della ribalta, regala al termine un “lieto fine” che lascia in realtà tutto come prima, e ciascuno ancora una volta proteso a rincorrere e coltivare i suoi sogni.La commedia, qui  riadattata in siciliano dal “CEPROS” con lo TEATRO 1sguardo attento ai ben più frenetici ritmi del nostro tempo, è stata scritta nel ‘56 da Scarnicci e Tarabusi, due maestri del nostro teatro leggero e di rivista, che hanno visto peraltro questa loro rarissima opera in prosa rappresentata un pò ovunque e tradotta in molte lingue, dall’inglese al francese,sino al russo e al giapponese.