Claudio Rocchi : In Alto nel 2011 con il suo nuovo disco.

Il nuovo anno, per alcuni artisti che hanno segnato con la loro lunga carriera i nostri trascorsi musicali, sarà il momento di riaffacciarsi alle scene, come nel caso del cantautore Claudio Rocchi, ben noto musicista fin dalla fine degli anni ’60 quando iniziò la carriera come bassista del gruppo Stormy Six.

rioooClaudio Rocchi ha attraversato i periodi del progressive rock e della sperimentazione elettronica, producendo i suoi dischi e collaborando con tantissimi nomi della musica Italiana ed internazionale tra i quali ricordiamo Franco Battiato e Trilok Gurtu.

Personaggio molto eclettico, Claudio Rocchi non ha mai smesso in questi anni di dare voce, suono e forma alla sua arte. Ha condotto negli ultimi anni programmi a Radio1rai Sardegna, dove risiede, e prodotto anche vari cortometraggi e serie televisive per la rai.

L’ho raggiunto via email saputo del sua prossima produzione musicale e gli ho chiesto una breve intervista di presentazione.

Ciao Claudio e grazie di esserti reso disponibile alla mia intervista per il blog.Per iniziare vorrei chiederti di parlarci del tuo nuovo lavoro discografico. Sono già informato di qualcosa ma vorrei che ce lo presentassi tu.”

Sono una serie di nuove songs a impianto e struttura rock con inserti elettronici. Una misura di equilibrio tra i miei mondi elettivi principali, in termini di linguaggio. E’ un periodo della mia vita molto vivo ed ispirato, non c’è altro che urgenza pura di scrivere canzoni in linea con il mio Me presente; vissute molte diverse “vite”, passate esperienze che la metà sarebbero state già un numero elevato. Ho iniziato la mia vita autonoma che andavo ancora al liceo a Milano e suonavo il basso con gli Stormy Six a 16 anni, a 18 il mio primo solo l’album “Viaggio” e da lì eccomi qui a riscrivere canzoni, a rifarne un progetto musicale (io ne conto 23 con questo), ad avere voglia di tornare on stage con le mie chitarre e la voglia di suonare. Questo 2011 che arriva, voglio viverlo al più possibile “on the road” a fare concerti, dai pubs, ai teatri, ai locali e festivals…

Credo di capire che in te c’è ancora tanta voglia di raccontare con la tua musica con la tua arte la vita che vedi e tanta voglia di incontrare gente. Ci anticipi il contenuto di qualche testo?”

Decolli, atterraggi, passione, riflessioni sulla politica, cronache intime e visione, contatti extraplanetari, osservazione dell’ambiente, della vita, delle persone. Abbiamo bisogno di miracoli, di bellezza, di poesia, di lavoro, di certezze, di futuro e di presente e anche di una classe politica diversa; illuminata, saggia, colta, dedicata al bene comune, di cui essere fieri e non imbarazzati, da delegare con fiducia alla gestione della cosa pubblica.

Ascolteremo i brani con attenzione. Credi che le persone sentano la necessità di cambiare la propria visione della vita? Credi ancora che la musica possa essere parte attiva nella società? Chi ha collaborato con te in questo nuovo lavoro discografico?”

Credo che tutti desiderino soffrire il meno possibile ed è per questo che qualunque modo, via, metodo, ideologia, sistema trova seguaci, adepti, fans, sostenitori, aderenti, promotori o semplicemente “pubblico” creando un polo del “mercato”: il fruitore. Dall’altra parte, all’altro estremo del campo, il “produttore”. In mezzo, quale che sia, “la distribuzione”. Quindi sì, la musica non solo “può cambiare la vita”, ma di fatto cambia la vita di molti ogni giorno; portandola, anche fosse per pochi attimi, “da un’altra parte” rispetto al punto di partenza, al prima di accendere qualcosa che la riproduca. E la si ascolta e magari canta o danza o ci si suona sopra. In più, comunque, il naturale bisogno di ascoltare da altri, il senso dell’esperienza comunicata e recepita, il carisma e la genialità di alcuni, la magia della vibrazione sonora, il miracolo dell’armonia, il valore dei contenuti, conservano alla Musica la pole position nel gran premio della comunicazione trasversale.

Certa musica, come sai, non è di destra né di sinistra, piace agli uni e agli altri e nessuno si fa il problema di collocarla somewhere tra i banchi del Parlamento. Pensa ai grandi classici di ogni linguaggio e quanto ogni nicchia di mercato mette sui suoi altari dedicati: avremo un’idea della vastità del campo, di cosa sia e quanto possa fare e dare la Musica. A chi possa arrivare.

Questo lavoro è mio nel senso più totale: testi e musiche, tutti gli strumenti, tutte le voci, tutti gli arrangiamenti. Il suono è quello di un gruppo rock elettroacustico/elettronico. Qualche titolo? “Facci un miracolo”, “la Bellezza”, ”Lasciamoli andare”, “Eccoti qui”, ”L’ Amore spinge forte”, ” Per gli stendardi da affidare al vento”, ” La stella da cui vieni”, ” Déja vù”.

Solo ora, in fase di post produzione, Gianni Maroccolo sta lavorando su qualche traccia per vedere che ne esce e se ci stiamo dentro con soddisfazione reciproca quanto ci siamo stati nell’incontrarci e nel confrontare visioni musicali ed esperienze recenti. Quando ho visto e ascoltato certi live sets di Beautiful (uno degli ultimi progetti di Gianni con i Marlene Kuntz ed HowieB) o certe sue produzioni per Alkemi-lab (il laboratorio multimediale da lui co-allestito recentemente), ho sentito una decisa assonanza con Suoni e forme. Il mio è ora un rock classico con innesti elettronici e arriva sequenzialmente dai miei trascorsi “sperimentali” (Mirage, Suoni di frontiera), dal mio essere songwriter (La tua prima luna, La realtà non esiste), bassista dall’inizio (Stormy Six), uomo con chitarra da sempre (Viaggio, Volo Magico).

Porterai il tuo nuovo lavoro on stage allora… “

Il mio lavoro, come dici tu, sono le mie canzoni e le mie canzoni certo andrò a cantarle in giro ovunque qualcuno mi chiami per farlo professionalmente; antiche, più recenti e nuove. Come mi frullano nel cuore e nelle mani di sera in sera. Senza una scaletta troppo fissa. Per lasciare spazio agli umori, alle diverse sensibilità e toglierlo invece all’abitudine, alla ripetitività, alla noia che già più di una volta, in passato, mi ha tolto il desiderio di palco.

Del resto smettere di fumare è facile: l’ho fatto molte volte… Il mio nuovo progetto, per la cronaca, al momento lo chiamo “In Alto”. “Ed il titolo già ci anticipa che sarà un disco per chi guarda ed ascolta “oltre”. Grazie ancora Claudio ed a presto.”

Hugs

Info e contatti per Claudio Rocchi :stage@claudiorocchi.com (date e concerti )

info@claudiorocchi.com (ordini CD e libri)

www.claudiorocchi.com (sito ufficiale)

e su Facebook, bacheca aperta a

http://www.facebook.com/reqs.php#!/profile.php?id=1068205716

A cura di Antonio Elia

www.freequenze.blogspot.com