BON VOJAGE, POCHO’!

Nada es por siempre. L’ha scritto nella lettera d’addio. Il sorriso è lo stesso di cinque anni fa, l’espressione del viso pure. FOTO LAVEZZI 2Cinque anni d’amore. Di passione e di emozioni. Intensi come non mai. Adieu, Pocho. Con la voce rotta dall’emozione e le parole di chi vorrebbe tenerti per sempre con se. Con il cuore che batte più forte e gli occhi lucidi abbagliati dai ricordi. Ma, soprattutto, con la consapevolezza di aver dato e ricevuto tanto, forse troppo. Ed è proprio quel troppo a cui adesso non si riesce proprio a rinunciare. Adieu, allora. Perchè detto alla francese forse fa un pò meno male. Perchè nulla è per sempre, e perchè il calcio è fatto soprattutto di questo. Di amori che vanno e vengono. Ma anche di amori che quando se ne vanno lasciano dietro di sè un ricordo che vivrà per sempre. Lavezzi ed il Napoli, sembra ieri. Era il 6 luglio del 2007. La maglia era quella numero 7, il paese di provenienza l’Argentina. Le caratteristiche fisiche, poi, facevano viaggiare con la fantasia. Capelli lunghi, un viso da bambino e qualche chiletto di troppo. Di anni ne son passati cinque, i capelli son più corti ed il viso da bambino è coperto da un pò di barbetta. E’ cresciuto, maturato. Si è lasciato “educare” tatticamente. Un pò da Reja, un pò da Mazzarri, pur FOTO LAVEZZIconservando la sfrontatezza tipica del fuoriclasse. E’ sempre stato lui, l’uomo simbolo. Quello della rivincita. Il più discusso, ma anche il più amato. Il figlio prediletto della Napoli che sogna. Quella che, seppure per pochi istanti, ha visto in lui qualcosa che somigliasse vagamente al genio, anche lui argentino, che si fa fatica anche a nominare. Un sentimento forte, quasi indistruttibile. Le lacrime del Pocho nella magica notte di Roma ne sono la prova. Lacrime di gioia, di certo. Ma anche di dolore, di dispiacere. Lacrime che sapevano già allora d’addio. Lacrime d’amore, insomma. L’amore che pur con la lontananza non morirà di certo. Perchè da queste parti non si dimentica mai chi è stato veramente importante. Salutarsi è sicuramente la cosa più difficile. Il Pocho, allora, ha voluto abbracciare tutti. Un abbraccio lungo e intenso. Proprio come i cinque anni vissuti da protagonista. Gracias, scrive Lavezzi nella lettera d’addio. Grazie, gridano i napoletani che lo guardano andare via. E’ un arrivederci. In Champions, magari. Bon vojage, Pocho.

Marco D’Arienzo.