ALLA SCOPERTA DI PARTHENOPE

SANTA MARIA DEL CARMINE MAGGIORE – “Tra fede e leggenda”

Adiacente alla nota piazza Mercato vi è piazza del Carmine dove si erge imponente l’omonima basilica. E’ una delle giovani 1chiese più importanti  di Napoli, per storia, arte, tradizione e leggenda. Molto amata dai fedeli per la grande devozione alla madonna Bruna, a cui è dedicata una festa celebre e popolare (16 luglio) durante la quale viene simulato l’incendio del campanile con spettacolari fuochi d’artificio. Di fondazione antichissima (forse XII secolo) fu ampliata e rielaborata nel XIV secolo per volontà di Elisabetta di Baviera, la madre di Corradino di Svevia, come continuazione  di una chiesetta adibita alla venerazione della Vergine. La Chiesa presenta un maestoso campanile quattrocentesco culminante in una cuspide maiolicata. L’interno  della basilica, a una navata, è fiancheggiato da cappelle preziosamente decorate con marmi e intagli lignei.  E’ Interessante sapere che in prossimità del pulpito il noto pescivendolo  Masaniello pronunciò il suo discorso alla folla, contro l’opprimente monarchia spagnola, appena prima di essere giovani 2ucciso a tradimento. La Basilica custodisce  le sue spoglie. Ma, l’elemento più affascinante e misterioso, risulta essere il miracoloso crocifisso in legno. Oggetto di venerazione perché, secondo la tradizione, nel 1439 durante la lotta tra Angioini e Aragonesi per il dominio di Napoli, il crocifisso abbassò il capo schivando un colpo di cannone sparato dall’infante Pietro di Castiglia. Da allora, i devoti il 26 dicembre di ogni anno, con grande partecipazione e sontuosità ne celebrano la ricorrenza.

ANTONIO CASTILLETT