A.A.A. CERCASI NUOVE FONTI ENERGETICHE

Il petrolio senza dubbio è un argomento che riguarda tutti. Malgrado l’era del petrolio economico -facilmente accessibile- stia per finire, continuiamo a consumarne sempre di più. È  questo il più grande paradosso. Il petrolio è FOCUS 2ovunque; nei vestiti che indossiamo, in quello che mangiamo, nelle medicine, nei trasporti.

Siamo davvero consapevoli di tutto quello che cambierà nelle nostre vite? Siamo ad una svolta della civiltà. In meno di 200 anni abbiamo bruciato ciò che la natura ha impiegato a creare nei secoli; le riserve di petrolio stanno scemando e gli esperti esplorano tutto il pianeta per trovarne altro. Il risultato è che le compagnie petrolifere sono pronte a fare di tutto. Ad Alberta, in Canada, v’è il secondo giacimento al mondo  per grandezza dopo l’ Arabia Saudita; le macchine lavorano senza sosta per sfruttare la sabbia impregnata di petrolio distruggendo la foresta boreale che ha 1000 anni.

Intanto la domanda globale sta esplodendo.

Basti pensare che ogni giorno a Pechino, capitale della Cina, immatricolano 15.000 macchine nuove: immaginate la richiesta di petrolio in quella zona.

A Las Vegas, città di tutti gli eccessi, Gosh Dikel, un eminente studioso, ha lanciato una crociata contro i consumi e gli sprechi dell’America; costui sostiene che bisogna capire come passare da un mondo di petrolio ad un mondo sostenibile.  Al Gore, ex vicepresidente americano, vincitore di un premio nobel, ha dato spesso spunti in merito a FOCUS 3soluzioni per l’epoca post petrolifera, ricordando che sulla superficie della Terra in un’ ora cade abbastanza luce da fornire il 100% di tutta l’energia necessaria al mondo per un anno intero. Un’ idea, quest’ultima, messa in pratica in Africa da Robert Felling: grazie ai pannelli solari che ha installato in Africa, più di un milione di persone ora hanno accesso all’energia. Ma il sole potrà anche rimpiazzare la benzina della macchine? Intanto nella Silicon Valley, Harrison Dailor potrebbe aver inventato la benzina del futuro fatta con alghe marine.

Vivere senza petrolio sembra ancora impensabile. Oggi la fine dell’ era del petrolio è una realtà che non possiamo più ignorare. Non dobbiamo avere paura di vivere senza petrolio: al contrario! E’ una possibilità che offre un futuro molto migliore dello stile di vita attuale. La realtà è che il petrolio “facile” ormai non c’ è più; è una cosa del passato e questo futuro è ineluttabile perchè dipende dal declino geologico; non si può negoziare con la natura.

Oggi dobbiamo preoccuparci di quello che mancherà domattina e domattina non è tra  trent’anni. Stiamo cambiando era, questo è ormai chiaro. L’energia è alla base di tutto, eppure la stessa è in declino; senza non ci sarebbe più agricoltura , non si estrarrebbero più minerali. Qual è quindi lo stato delle nostre risorse? Abbiamo consumato circa la metà di quello che c’ era all’ inizio (150 anni fa) , ora restano un po’ meno di 100 miliardi di barili. È ovvio che quando vediamo che l’ attuale consumo mondiale di 28 miliardi di barili l’anno pensiamo “beh ce n’ è ancora per 40 anni”, ma il FOCUS 4problema è che tra 40 anni l’ ultimo barile sarà talmente caro che pochi potranno permetterselo. È cosi difficile immaginare di pensare un futuro senza petrolio che è più facile continuare a tenere la testa sotto la sabbia. Non si possono costruire speranze per l’umanità dicendo “sentite signori dovete stringere la cinta, domani sarà peggio di oggi”; ma quando ci troveremo con le spalle al muro, quando i prezzi alla pompa di benzina saranno sempre più alti, saremo obbligati a pensarci. La terra ci ha dato un dono ed in meno di 200 anni siamo riusciti ad esaurire quello che la natura in milioni di anni ha impiegato a produrre. Il petrolio è importante e grazie ad esso l’ uomo ha superato i suoi limiti, costruendo un mondo a propria immagine. Il petrolio ci ha permesso di inventare l’agricoltura intensiva, il trattore ci ha rimpiazzati nei campi. Alcuni già sognano di vedere il carbone liquido (presente ancora in maniera abbondante rispetto alle risorse petrolifere) sostituire il carburante, ma tornare al carbone dopo il petrolio potrebbe essere la peggiore delle tentazioni, una catastrofe per il clima. Il petrolio ed il carbone sono fatti di carbonio accumulatisi in milioni di anni, bruciandoli noi libereremo una quantità incalcolabile di anidride carbonica nell’atmosfera nel giro di pochissimi anni. Gli scienziati concordano tutti che questo fenomeno stia aumentando la temperatura del pianeta ed a causa dell’ attività dell’ uomo potremmo subire un aumento dai 2 ai 6 gradi prima della fine del secolo. Il petrolio è sicuramente un materiale nobile formidabile, ci si può fare di tutto: sedie, penne, medicine etc. ma quando mancherà, solo i ricchi avranno accesso alla plastica che una volta disdegnavano.

FOCUS 5 Il ritmo delle pompe fa pensare ad un cuore che batte: è il cuore della nostra civiltà che batte, il pulsare di un’ economia  assetata di petrolio e di crescita. L’ oro nero è diventato una delle maggiori scommesse del ventunesimo secolo. L’ America si può definire il primo Stato completamente dipendente dal petrolio. Non a caso ci sono tutt’oggi molti conflitti nel mondo per il petrolio e ce ne saranno ancora di più soprattutto per chi  utilizzerà le ultime risorse rimaste. Sudan , Mozambico, Cecenia, Kuwait, sono tutti paesi ricchi di petrolio ed attualmente sono tutti sconvolti dalla guerra: è solo una coincidenza? Il petrolio detiene da sempre il ruolo di protagonista , è ormai la maledizione frequente che porta alla follia. Sin  dove ci spingeremo quando il suddetto inizierà davvero a scarseggiare? Ma ci serviva davvero tanta energia? A Las Vegas si consuma energia freneticamente, qui si spreca più petrolio che in qualsiasi altro posto.

FOCUS 1Forse erriamo nel credere nella centralità del petrolio nella nostra vita, favorendo così sempre di più conflitti mondiali e il rafforzamento delle lobby petrolifere e dei grandi imprenditori che vi sono dietro le quinte. Sarebbe più opportuno allargare lo sguardo proponendo scenari energetici diversi , che non vogliano intendere solo le energie di cui da tempo si parla, ovvero quelle “rinnovabili” (che poche modifiche apportano alla rivoluzione post petrolio), ma energie che portino davvero ad un cambiamento definitivo; e sicuramente le idee a tal proposito non mancano. Alcuni spunti ce li danno il libro “Economia all’idrogeno” di Jeremy Rifkin” e quello di Al Gore “Una scomoda verità”; sono opere che toccano la coscienza di tutti , esplicitando nel dettaglio gli errori umani sin’ora commessi a il danno dell’ambiente. Un mercato monopolistico come quello del petrolio favorisce un connubio perfetto ed allo stesso tempo dannoso che vede due principali attori: lobby petrolifera e governi, che insieme attuano strategie bieche, manovrando fiscalmente ed accordando prezzi sempre più elevati, di anno in anno, a svantaggio di un clima che peggiora – causando il riscaldamento globale – e delle tasche dei poveri consumatori del petrolio; il tutto innanzi a un’offerta rigida e quindi nell’impossibilità di cambiare tecnologia.

Il tempo stringe e la terra certamente non sta ad aspettare i comodi degli umani. E’arrivato il momento di darsi una mossa: immediatamente!

Di ALESSIA VIVIANO