“When there was Snow White everything was simpler”

Ironia e vivacità enfatizzano il concettual-pop di Angelo Volpe, protagonista presso l’Akneos Gallery con la sua cultura8personale “When there was Snow White everything was simpler”, a cura di Salvatore Passeggio, in mostra fino al 17 giugno (infoline 081 5524714 – info@akneosgallery.com – www.akneosgallery.com). Il colore e la dimensione quasi fumettistica dei lavori del giovane artista puteolano pongono un accento nuovo sulla figura della donna per arrivare al concetto di morte: non una fine, bensì un inizio. «La mostra è un invito al guardare al di là delle apparenze, alla riflessione sul desiderio smodato di possesso anche dopo la morte, e il linguaggio chiaro e immediato che il pop sa offrire serve a sottolineare l’importanza di questo sforzo». Così l’artista descrive il concept dell’esposizione, un evento nato nell’ambito di “Arte di Palazzo 2012”, con la direzione artistica del gallerista Enrico de Maio, il cui spazio al 34 di via Nilo è stato investito da un’esplosione di colore e amara allegria. Una mano scheletrica dalle unghie rosa shocking si protrae verso una shopper griffatissima, e cultura 9lo fa da una tomba piuttosto evidente, mentre una lapide in pendant cromatico si staglia prepotente; intorno, a piangere, ma fino ad un certo punto, i nani. Chi li accudirà? Chi provvederà al loro benessere? Chi manterrà armonioso il focolare domestico? Biancaneve non c’è più! È la crisi della donna nel suo più classico degli stereotipi, quello di casalinga. Ma non è altro che un passaggio, da uno stereotipo all’altro; ecco, infatti, che Binacaneve accorcia inverosimilmente la gonna, stringe il corpetto, spalanca gli occhioni e si dà alla “vita”, oppure “s’incipria” il naso con una polverina micidiale. O, ancora, rende felici gli abitanti del bosco in modo piuttosto carnale, a bordo di una lussuosa vettura rosso fiammante. Tanto in video, quanto su tela, Volpe ferma un’emozione, riuscendo in un’impresa anelata da molti, ma che pochi centrano: «innovativo nel modo di combinare linguaggio e messaggio, innovativo nella scelta del personaggio, innovativo -spiega Passeggio- perché convinto e spontaneo nel realizzare il suo progetto». Al primo piano di palazzo Monte Manso di Scala, storico edificio nobiliare, con le foto di backstage a cura di Maria Raffaella Scafati, Volpe mette in scena una storia nota, ma il modo scelto fa la differenza, esprimendo con chiarezza inequivocabile cosa significhi veramente fare Arte.

Rosaria Morra